UN PONTE DA PIANO A LUPI

di JOHNNY RONCALLI – Piano con il miracolo. Per un fortuito o provvidenziale gioco di parole mi trovo a riportare il pensiero dell’architetto Renzo Piano a proposito della sistemazione dell’ultima campata del ponte di Genova, da lui progettato.

La giornalista del TG2 gli chiede del miracolo italiano che porterà a completare in tempi insospettabili l’opera e lui subito mette le cose in chiaro. Questa cosa del miracolo non è che gli garbi granché e forse nemmeno gli suona come un gran complimento.

“Non sono tanto d’accordo” con questa cosa del miracolo. In Italia, riassumo, ci sono tante persone che sanno fare e basta lavorare senza perdere tempo. Forse usa anche la parola “competenze”, parola che pronunciata da lui suona credibile, ma con la quale spesso ci si riempie la bocca prima di mettersi all’opera. Oltre c’è il KNOW-HOW, garanzia di inefficienza, il vestito bello con le mutande sporche.

Sono d’accordo con Renzo Piano, come si può non esserlo mi dico.

Il fatto è che noi italiani siamo maestri nel trasformare il sudore in acqua distillata. E allora ecco spuntare la parola magica, il miracolo. Che sia un terremoto, una diga o un ponte che crolla, ci sarà sempre un italiano che ha la forza, la determinazione e le capacità per mettere a posto le cose, per fare le cose.

Ma anche Renzo Piano sa che per uno che sa e vuole fare le cose, c’è sempre uno al quale piace disfarle, rallentarle, guadagnarci. Ci sarà sempre un furbetto. Ce lo dice la storia. E allora capisco la giornalista che usa la parola miracolo, ma ancora di più capisco Renzo Piano: basta volere, si può fare.

Piccola pausa pubblicitaria e parte Tg2 Post, approfondimenti e commenti.

Tra gli ospiti Maurizio Lupi. Forse bisognerebbe mettere tra parentesi la sigla del partito di Lupi, ma in tutta sincerità non lo ricordo e non è importante. Quello che conta è che parla di qualcosa che non riesco a comprendere.

La sensazione è che sia reduce da una vacanza su Plutone, che manchi dalla Terra da alcuni mesi, che abbia raccolto sommarie informazioni sullo stato delle cose, e commenti.

Combattivo, contrariato e visibilmente infervorato, parla di italiani a cui è stata negata la libertà da 47 giorni – poi si corregge e con puntiglio corregge, “no, 48 giorni” -, si lamenta del fatto che siamo seguiti da droni, si chiede perché non far tornare gli studenti a scuola, “è un diritto!”, e le chiese? “Conte e lo Stato non si fidano dei cittadini”.

Qui non si tratta di essere a favore dell’uno o dell’altro, di essere destri o mancini, si tratta di usare la ragione. Così semplice, eppure così complicato allo stesso tempo.

Vorrei dire al signor Lupi, ci meritiamo anche solo il rischio? Salvare una vita umana conta così poco?

Se sì, cosi sia. Tutti a scuola, tutti in chiesa, tutti in campo, tutti alla festa di laurea. Della stupidità.

Ma il signor Lupi ha probabilmente in programma di tornare su Plutone.

Ecco. Cronaca di un TG: il bello, il brutto e, forse, anche il cattivo tempo.

Un pensiero su “UN PONTE DA PIANO A LUPI

  1. FIORENZO ALESSI dice:

    Egr. dott. RONCALLI nonchè caro JOHNNY,
    È notorio :
    chi va PIANO va sano e va lontano.
    Per converso, ritornato a Plutone o mandato a quel paese, il LUPO perde il pelo ma non il vizio.
    Ho scritto LUPO perché non mi garbano le licenze , ne’ poetiche ne’ proverbiali. E LUPI non ci sta , benché mi risulti sia il plurale di Lupo .
    Mi perdonerà questo nobile animale.
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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