Stavo ascoltando la canzone di Vasco Rossi che è il passepartout per molte porte quotidiane, cercare il senso a qualcosa che un senso non ce l’ha. Condizionato dal mestiere e dalla passione in quel miscuglio che ha contraddistinto la mia esistenza, marchiandola ma mai inquinandola, mi è venuto in mente Milan-Inter.
Già non ha senso giocare un derby di lunedì sera, non avendo di per sé molto senso neanche per il campionato: comunque vada a finire, i nerazzurri vinceranno lo scudetto e i rossoneri arriveranno secondi. Non che per questo si possa cancellare dal calendario, cosa che molti milanisti farebbero volentieri, ma insomma in tempi normali questa ininfluente partita sarebbe una semplice questione di orgoglio e – come si dice – regolarità.
Non è così, invece. Non lo è affatto. Il derby di Milano non è mai stato una questione di supremazia cittadina, quella si è sempre conteggiata invece a suon di titoli nazionali e internazionali. Nemmeno negli anni più bui di un club o dell’altro, il derby “riscattava” la stagione come succede invece a Genova, Roma e casomai al Torino.
Il Milan ha festeggiato in faccia all’Inter una Coppa Italia vinta in finale sui rivali, ultima presenza di Sandro Mazzola con quella maglia. E poi una Coppa dei Campioni lunare dopo lo scudetto dei record di Trapattoni. E ancora 4 derby di Champions nel primo decennio del 2000. Un Mondiale per Club solo una settimana prima del derby (e i nerazzurri aspettarono sul campo i rossoneri in file parallele per applaudirli). Infine il Milan ha festeggiato in faccia all’Inter uno scudetto 2 anni fa vinti proprio grazie a un derby rovesciato clamorosamente a 20’ dalla fine, provocando un contraccolpo tale da far conquistare solo 7 punti alla squadra di Simone Inzaghi nelle 7 partite successive.
All’Inter potrebbe bastare il 2023: ha festeggiato in faccia al Milan una Supercoppa italiana, due semifinali Champions, 2 derby di campionato (l’ultimo 5-1). Dunque, di cosa parliamo esattamente? Di un derby che all’Inter frega meno di zero per uno sfottimento che ci sarà comunque e durerà tutta l’estate. Al Milan non cambia la storia di una stagione deludente, conclusa con il crollo europeo.
No, troppo facile. Questo derby è solo del Milan, conta solo per il Milan, è pesantissimo solo per il Milan: il club, l’allenatore, la squadra, i tifosi soprattutto. La dirigenza dovrà meditare a fondo sulle scelte fatte e quelle future, il tecnico Stefano Pioli merita un’uscita di scena assai più decorosa, la squadra… beh, la squadra deve dare semplicemente la sensazione di essere ancora tale.
Ho iniziato con Vasco Rossi, finisco con Lucio Battisti. Ci sono due pesantissime assenze che devono rientrare in campo lunedì sera, in maglia rossonera, due assenze che hanno fatto saltare il banco pesantemente negli ultimi 15 mesi: si chiamano orgoglio e dignità.
complimenti dott. Serafini, ottimo articolo…ma siamo sicuri che i giocatori del nostro MILAN sappiano cosa vuol dire orgoglio e dignità per la maglia che hanno l’onore di indossare? io lo spero, e non per cadere nella solita retorica, ma quanto manca il nostro CAPITAN MALDINI per spiegarglielo !!!!!! cordiali saluti e sempre FORZA MILAN..
Concordo su tutta la linea e spero con tutto il cuore, ma viste le ultime uscite senza alcuna certezza, che possa essere così….almeno rialzare la testa….e poi del futuro, sarà quel che sarà…