LE LINGUE SONO TUTTO

di TONY DAMASCELLI – Il vairus del Di Maio Luigi, che da una settimana sta spopolando in rete, ha comunque illustri docenti in materia.

Prendete un sommario di un foglio romano che incomincia per emme. Risale a trent’anni fa e si occupava del ricovero, per infortunio, di un calciatore romanista che appunto era stato curato nella clinica “Mater Day“. Avete letto bene, Day e non Dei, tipo day hospital. Giorno al posto di Dio. Capita.

Proseguo: a un Tg2 del tardo pomeriggio, un collega della redazione sportiva annunciò la diretta serale di Coppa dei campioni tra il Nantes e l’Inter, benissimo pronunciando il nome del club e della città francese. Ribadito il collegamento, telecronaca di Bruno Pizzul, il collega passò ad altra disciplina:

“Pallanuoto, questa sera Rari Nant(es) contro Pro Recco”. Ho messo la parentesi perché il giornalista pronunciò il termine latino con dizione francese, senza chiedere scusa a Publio Virgilio.

Ne volete ancora? Eccola: tiggì Rai, “il convegno è rinviato sain dai”, ovviamente sarebbe sine die, ma come disse un tipografo della “Gazzetta del Popolo”: ”Transval”.

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