Prendete un sommario di un foglio romano che incomincia per emme. Risale a trent’anni fa e si occupava del ricovero, per infortunio, di un calciatore romanista che appunto era stato curato nella clinica “Mater Day“. Avete letto bene, Day e non Dei, tipo day hospital. Giorno al posto di Dio. Capita.
Proseguo: a un Tg2 del tardo pomeriggio, un collega della redazione sportiva annunciò la diretta serale di Coppa dei campioni tra il Nantes e l’Inter, benissimo pronunciando il nome del club e della città francese. Ribadito il collegamento, telecronaca di Bruno Pizzul, il collega passò ad altra disciplina:
“Pallanuoto, questa sera Rari Nant(es) contro Pro Recco”. Ho messo la parentesi perché il giornalista pronunciò il termine latino con dizione francese, senza chiedere scusa a Publio Virgilio.
Ne volete ancora? Eccola: tiggì Rai, “il convegno è rinviato sain dai”, ovviamente sarebbe sine die, ma come disse un tipografo della “Gazzetta del Popolo”: ”Transval”.