In verità il linguaggio dei cronisti di football e non soltanto si presta all’equivoco, gli anglicismi riempiono le bocche ma non i cervelli che restano vuoti, i clin scit, in origine clean sheet, vanno via come il pane, non vi dico il sailent cek, nel senso di silent ceck e poi la tusc (touche) che, al posto di un volgare fallo laterale, profuma di tour Eiffel.
La serie A si è ripresentata con il suo bel dizionario di lingue miste e meste, con un numero di gol che rende allegri gli incompetenti e i romantici delle partite di pallone in spiaggia o ai tempi del ginnasio che fu, il noto opinionista Adani Gabriele, detto Lele, si è detto felice “per fortuna ci sono questi risultati, il 7 a 2 subìto dal Liverpool, i 6 gol presi dal City, il 5 a 2 della Roma sul Benevento..” alé, andiamo avanti così, tirate in porta che godono gli scemi.
In verità trattasi di football farlocco, di difese ipotetiche, del ritorno al viva il parroco, chiedendo scusa ai non credenti, tra un tampone e l’altro non sai più che lingua tirare fuori, chi gioca in coppa deve sottoporsi al controllo Uefa ben diverso da quello nostrano e domani si ricomincia proprio con i tornei d’Europa. La tronfia musica dell’inno mette i brividi e fa dimenticare le modestie casalinghe, si gioca per il prestigio e per il conto in banca, la Lazio contro i prussiani di Dortmund, la Juventus in Ucraìna contro i poliziotti della Dinamo, poi mercoledì l’Inter contro l’altro Borussia quello di (copio alla lettera Brera) Moenchenvadaviaiciàp e l’Atalanta in trasferta danese contro una squadra che ha due vocali in undici lettere e sembra di leggere una riga dell’ottotipo dell’oculista (Midtjylland). Per concludere giovedì c’è l’Europa League con la Roma in Svizzera contro i ragazzi di Berna (Young Boys), il Napoli contro gli olandesi di Alkmaar che hanno più positivi che negativi, il Milan nella Glasgow cattolica del Celtic (Nick Carosio raccontò l’impresa rossonera dell’1 a 0, marzo dodici del Sessantanove, gol di Pierino Prati, con questo magnifico finale “e ora a Dio piacendo andiamo a prenderci un bel wiskaccio”). Totale: tutta roba buona. Almeno così si spera.
Post scriptum. I Savoia hanno chiesto informazioni sul royal box di Crotone.
Credevo di essermi finalmente liberato dalle telecronache (?) del pardo e me lo sono ritrovato su DAZN! Insopportabile! Inascoltabile! E mi fermo!
E purtroppo DAZN non ha la possibilità di cambiare telecronista e nemmeno di tenere solo il sottofondo.
? meno male che ci sono ancora dei giornalisti sportivi (davvero pochissimi)degni di essere “Giornalisti” come Damascelli: grazie Tony!
Giorgio