I VERTICI DEL PALLONE A LEZIONE DI COVID

di TONY DAMASCELLI – Boris e Donald non pensino di avere l’esclusiva del Covid. Al 2 a 0 del resto del mondo risponde il nostro governo del football con un bel pareggio, fulmineo: Gabriele e Paolo, meglio precisare Gravina e Dal Pino, si risvegliano sintomatico uno e preoccupato l’altro, avendo incontrato più volte il suddetto.

Non ci sarà bisogno dell’Asl per conoscere la verità, sono gli stessi attori protagonisti a mettersi in isolamento, hanno capito che la situazione è seria, il male esiste, il contagio è avvenuto, il pericolo è dietro l’angolo, ma Bojo e Donald Trump ne sono venuti fuori, in tutti i sensi, almeno così riferiscono le gazzette, tra delusioni e ghignate varie.

Sta di fatto che, forse, il mondo del football, non quello di campo e di spogliatoio, si avvicina al problema, ne usma l’odore, intuisce che sarebbe opportuno mettere da parte gli interessi, i diritti tivvù, i calendari e pensare maggiormente alla salute del corpo, visto che quella dei bilanci contabili dei club è da sala operatoria. Se il capo è isolato il resto della truppa deve osservare rispetto e massima prudenza. La nazionale si esibirà a Bergamo e i due, Gravina presidente della federcalcio e Dal Pino, presidente della serie A, non saranno sui famosi spalti, non concederanno interviste di repertorio nella città simbolo del virus, eppure potrebbero essere esemplari testimoni di che cosa significhi questo maligno di cui gli altri si occupano quotidianamente e che il calcio scopre soltanto prima del fischio di inizio di una partita.

Sarà per un’altra volta. Chi ha convocato Mancini?

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