E’ UN GRANDE GIORNO PER I NO VAX

Dopo tutto, è un grande giorno per i No Vax: con colpevole ritardo, con tanta fatica, con mille acrobazie politiche per convincere Salvini, il governo ha deciso di accodarsi ad altri Paesi più svegli e di lasciare fuori proprio i No Vax da stadi, bar, ristoranti.

D’istinto, loro grideranno immancabilmente contro il nuovo attentato alla libertà individuale, questa libertà di infettare l’Italia e di paralizzare i centri delle città, questa libertà che finora il governo con tanta meticolosità ha garantito, in ogni modo e in tutte le forme.

Ora però c’è questo cambio di programma: per tutto dicembre, fino a metà gennaio, le nostre vite si separano. I vaccinati potranno fare quasi tutto, i No Vax dovranno vivere una vita più riservata, più domestica, comunque finalmente lontana da quei mentecatti beoti servi che stanno facendosi ammazzare con il vaccino dei poteri neri. Per loro si apre un periodo carico di possibilità, prima fra tutte quella di raccontarsela meglio e di rimanere più stabilmente davanti al computer, a lanciare anatemi e verità incontrovertibili. Un’occasione imperdibile, non dovendo più sprecare tempo in mezzo alla società civile e incivile, che proprio non la vuole capire questa grande menzogna del virus globale.

Per i vaccinati si chiama Super Green Pass. Per i No Vax si chiamerà come decideranno loro, magari Super Vergogna, o Super Dittatura, o Super Qualcosa di veramente forte. Resta il fatto che le nostre vite si separano, e questo in definitiva è ciò che conta. Ciascuno per la sua strada, se Dio vuole. Non era davvero più il caso di continuare con questa stupida promiscuità, odiosa per tutte e due le parti.

Adesso aspettiamoci che ciascuno stia al suo posto, nel pieno rispetto delle nuove regole. Cosa dice, il No Vax? Non si rispettano le regole che mortificano la libertà? Ce lo ritroveremo di nuovo in piazza, in tutte le piazze, meglio nel sabato pomeriggio dello shopping natalizio?

Se questa è l’intenzione, la parola passa alla ministra dell’Interno, sperando che prima o poi esca dalla catalessi che sinora l’ha stesa. Con queste nuove regole sale la tensione, inevitabilmente. Sta arrivando il momento in cui non basterà più un governo catatonico. Sarebbe ora che la signora Lamorgese si decidesse a rispettare un po’ anche la maggioranza – la stralarga maggioranza – e tenesse un po’ più a bada la minoranza. Quello che fa osservare le regole non è uno Stato di polizia: è uno Stato di diritto. Una ministra così algida non è una buona ministra. A un certo punto, meglio una ministra riscaldata che una ministra così fredda.

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