ANDATI NEL PALLONE

di TONY DAMASCELLI – Credo di avere capito, infine bravo ma lento, che cosa significhi andare nel pallone. Basta leggere quello che accade nel mondo del football italiano per spiegare l’arcano. Dunque, l’Italia è affogata di debiti, operai, impiegati, artigiani e imprenditori si ritrovano con la cassa vuota e non per rapina a mano armata, ebbene che fanno i dirigenti dei club calcistici? Chiedono denari, agevolazioni, sussidi, indennizzi e indennità. Sfacciati, spudorati, vergognosi, miserabili, si accettano altri aggettivi per definire il virus che contagia questa tribù di figure moralmente modeste.

Già approfittano di sconti e protezioni, già i calciatori venuti dall’estero godono di un taglio sulle tasse, già vivono tra regali, favori e omaggi vari. No, vogliono altro, esigono dallo Stato, che saremmo noi, quello che lo Stato a noi non offre nemmeno per carità cristiana. Gente da mettere all’indice, da smascherare, con identikit, sui giornali, di fronte e di profilo, tutti, senza distinzione di classifica.

L’assillo, il dramma che occupa e preoccupa i giornali sportivi è il seguente: quando si ricomincia? Quale sarà la grande data? Chi vincerà lo scudetto? Chi retrocederà?

Nel frattempo, anche il governo ha provveduto a inserire, nei centoventuno articoli dell’ultimo decreto, una voce che prevede elargizioni e protezioni fiscali, versamenti dilazionati e affini, per ‘sta povera gente. Ne hanno bisogno, in fondo ci riempiono le domeniche, altrimenti vuote, come la loro dignità. 

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