VINCERE LA RAVETTO

La Ravetto si mette in gioco. Qualcuno parla di riffa, di lotteria, ma a volere essere precisi sarebbe in realtà un’asta, dove vince il miglior offerente, in questo caso i tre migliori offerenti, è di manica larga la signora.

Laura Ravetto è una vanitosa e non le piacciono le retrovie. Già nei ranghi di Forza Italia, dopo esser stata messa ai margini della compagine berlusconiana, si disse delusa dalla scarsa “propulsione” del suo partito, per dare a intendere che era lei a levare le tende per poi bussare alla porta della Lega, che la spalancò immediatamente.

Non le piacciono le retrovie e ci mette faccia e video. Dice che è il suo turno nella Lega, per sostenerla e promuoverla e per invogliare i devoti a donazioni per il Partito. Buono tutto, dai cinquanta ai centomila euro, tutto detraibile, si sappia però che i tre più munifici potranno godere di trofei unici da parte della loro beniamina, trofei che tutti invidieranno.

I premi in effetti sono da leccarsi i baffi. Nel video in cui vorrebbe apparire languida e sciarmant, ma sembra quasi trafelata di ritorno dall’oretta di jogging al parco, tra irresistibili spazzolate di capelli e commoventi balbettii, veniamo a conoscenza del montepremi: il più generoso (o generosa, ma dubito) potrà stare al suo fianco in una redazione televisiva (che è comunque cosa diversa che stare in trasmissione), il secondo potrà godere di una tenera passeggiata in Parlamento al suo fianco, il terzo, magari prodigo ma già bistrattato, potrà inserire un messaggio “a sua discrezione” su uno dei social della deputata. A discrezione del sostenitore lo dice lei naturalmente, figuriamoci.

Comunque, Il profilo è suo e se lo gestisce lei: il premio di fatto è proprio lei, la Ravetto. Nessuna allusione davvero a sconfinamenti, ma già immagino comunque la fila tra i maschietti arrapati, così come immagino qualche gratuita pruriginosa insinuazione da parte del parterre femminile senza frontiere, in scia al metoo.

La trovata è esilarante, tanto valeva però esagerare un poco con i premi, che so, una cenetta a lume di candela, una promenade sul ponte tra Messina e Reggio Calabria subito dopo l’apertura, oppure un condono a scelta, queste sì sarebbero state medaglie da appendere dietro la scrivania. Con la foto di rito, ad memoriam.

Poi un giorno, bisognerà fare un discorso serio, molto serio sulla detraibilità di erogazioni e donazioni, perché dare soldi per fini umanitari o per aiuti sociali, o a favore di Movimenti e Partiti politici, non può essere proprio la stessa cosa.

Per adesso, si ride, via, sono sicuro (quasi sicuro) che anche la nostra vedette del giorno mostrerà autoironia sulla questione. Insomma, di riffa o di raffa, vediamo chi arrafferà la trina Ravetto e nel frattempo, nella trepidante attesa, teniamo gli ansiolitici a portata di mano.

L’asta è aperta, chi offre di più?

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