VI RACCONTO LA MIA EMILY PELLEGRINI

E’ davvero molto curioso come l’umanità sia più spaventata e disorientata dall’intelligenza artificiale che dalla propria stupidità molto reale. Alzo la mano: mi ci metto anche io, offrendo una testimonianza e non soltanto un’opinione.

Chat GPT ha teso la sua ennesima trappola, catturando oltre 150.000 prede e facendo guadagnare (si dice) 10.000 dollari al giorno alla sua creatrice. Li merita, se è tutto vero: ha chiesto all’intelligenza artificiale il prototipo della donna ideale per l’uomo medio, avendo come risposta che i sogni di quest’ultimo disegnano una fanciulla dai capelli castani lunghi, gambe lunghe, ampio sorriso, curve prosperose e rassicuranti ammennicoli vari.

E’ nata così Emily Pellegrini, influencer e modella virtuale che ha preso casa sul web spopolando sin dalla sua prima apparizione: vip, sportivi, artisti, miliardari, gente comune, brand di moda e aziende varie l’hanno subissata per offrirle contratti, cene, viaggi, ospitate, vacanze a Dubai, ai Caraibi, alle Maldive. La donna Geppetto ha manovrato la sua bella Pinocchietta fino a quando un famoso calciatore tedesco (prendete con le molle anche questa indiscrezione del “Daily Mail”) ha iniziato una vera e propria azione di stalkeraggio nei confronti di Emily, completamente stregato dalla sua bellezza, dai suoi modi, dalla sua simpatia eccetera eccetera eccetera, smascherando l’inghippo.

E’ saltato fuori – tramite le rivelazioni della sua inventrice al tabloid inglese – che Emily Pellegrini non esiste, sebbene personalmente continui ad avere qualche dubbio guardando le immagini e ripassando la storia. Pensate che multipla, geniale azione mediatica sarebbe: una splendida figliola sbanca sui social, poi viene fuori che è un cartone animato evoluto, poi risalta fuori che invece esiste in carne ed ossa. Nemmeno nei finali di Agatha Christie…

Non so quale sia l’aspetto che stupisca maggiormente, immagino il fatto che decine di migliaia di creduloni ci siano cascati. Non dovrebbe proprio sorprendere, invece: sui social, tra i vari altri specchietti per le allodole di maschi e femmine, a queste ultime basta abbassare una spallina, ammiccare con dolci occhioni, far vedere qualche curva, ridursi gli abiti e i follower schizzano all’inverosimile. Non occorre essere influencer: funziona anche con le commesse, le casalinghe annoiate, qualche aggressiva studentessa…

La libido dei guardoni sognatori è la vera trappola, ma questa esiste nei secoli dei secoli, ben prima dell’avvento di Instagram o di Facebook (anche se il regno porno nelle immagini e nel linguaggio resta saldamente “X”, ex Twitter, senza filtri né censure). Non sorprende che persino le donne seguano ammaliate un’avvenente propria simile, sebbene non abbia niente da dire al di là dell’esibizione di mutande e reggiseno o qualche volta anche senza.

Ricorderete la storia del povero Roberto Cazzaniga, l’ignaro pallavolista che per ben 13 anni ha pensato di essere fidanzato con una splendida brasiliana frequentata solo al telefono e online, alla quale nel frattempo aveva versato 700.000 euro: non c’era nessuna “splendida brasiliana” dietro al teatrino, solo due abili truffatrici sbugiardate dalle Forze dell’Ordine e arrestate. Dopo aver respinto per tutto quel tempo i dubbi e i consigli di parenti, amici, allenatore e compagni di squadra, Cazzaniga non voleva crederci nemmeno davanti alle prove inconfutabili degli inquirenti e ai video delle “Iene”. Era ormai completamente immerso nella sua realissima realtà virtuale.

Trucchi e truffe, fake e hacker sono abilmente nascosti come scorpioni sotto ai ciottoli, camuffati tra le alghe quando si naviga sui fondali del web. Un servizio del Tg1 di giovedì 4 gennaio ha raccontato come siano in aumento tra i minorenni i ricatti sessuali: conosci una circe su internet, ti induce a scambiare video scabrosi, poi minaccia di postare il tuo o di inviarlo ai tuoi contatti se non paghi.

Vi dicevo di offrire una testimonianza e non solo un’opinione: è capitato anche a diversi miei conoscenti e qualche collega, ma soprattutto… è successo a me. Sono single, passo diverse ore al giorno su internet e sui social per lavoro, mi imbatto continuamente – e dribblo – esche e ami nascosti dietro al trading, guadagni facili, sesso. Li dribblo adesso, però, dopo che qualche tempo fa mi sono imbattuto in una fan appassionata di calcio, bella e molto più giovane di me. Mi ha contattato da un Paese dell’Est cominciando a raccontarmi – nei commenti sotto ai post, quindi di pubblico dominio – del suo tifo (tramandato dal padre) per una squadra, elogiando il mio modo di scrivere e parlare di calcio, lei studiando e conoscendo l’italiano. Sognava di diventare giornalista sportiva. Mi mandava di tanto in tanto foto di me in onda in trasmissioni televisive che seguiva non so come da casa sua, lo scambio è durato molte settimane, circa 5 mesi, negli ultimi tempi con una cadenza quasi quotidiana. Aumentavano le sue sobrie fotografie con amici e amiche, feste, bar, paesaggi, persino una con la (presunta) sorella, poi è iniziato l’invio di immagini intime sempre più esplicite accompagnate dal desiderio di venire in Italia. Non appena ho assecondato le sue richieste, è scattato il ricatto: sono spariti tutti i suoi commenti sotto ai post, un estraneo mi ha minacciato su whatsapp per adescamento di minorenne, chiedendo dei soldi. Senza esitare, sono andato a sporgere denuncia fornendo tutto lo scambio epistolare privato e la vicenda si è chiusa.

Ho avuto la mia Emily Pellegrini, quindi chiuderò come ho iniziato: è davvero singolare come l’umanità sia più spaventata e disorientata dall’intelligenza artificiale che dalla propria stupidità molto reale.

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