“VE LA DIAMO GRATIS”, NESSUNO FRAINTENDA

“Ve la diamo gratis”: bufera nel Salento per un manifesto pubblicitario giudicato dalla popolazione e dal sindaco di Lizzanello (Lecce), teatro dello scandalo, insopportabilmente sessista.

A reclamizzare la sanificazione gratuita è una ditta di pulizie, con uno slogan esplicito e l’immagine di una ragazza in abiti e posa sexy: il sindaco parla di “offesa non solo per la donna, ma tutta la cittadinanza” e adotta d’urgenza di un regolamento comunale contro sessismo e discriminazioni.

Fin qui, la cronaca. Ma in fondo il vero scandalo tragicomico è nell’autodifesa ufficiale dell’azienda, che non prova alcun imbarazzo per questo comunicato, se possibile pure peggio della pubblicità sessista:

“Non volevamo in alcun modo lanciare un simile messaggio (ma dai?, ndr). La locandina è stata realizzata dall’azienda che gestisce l’immagine della ditta, che ha scelto uno slogan solo un po’ diverso (buongusto creativo, ndr), ma mai e poi mai possiamo essere tacciati di sessismo (quando mai, ndr). Peraltro l’80 per cento del nostro personale è composto da donne. A ogni modo dispiace dover constatare insulti e cattiverie. In un mondo civile non è questo il modo di manifestare il proprio dissenso (!, ndr), e per dimostrare la nostra buona fede ci scuseremo con una lettera che sta preparando il nostro legale Andrea Maggiulli chiarendo, una volta per tutte, quest’equivoco”.

Lo chiamano equivoco, insinuando che nessuno ha capito il vero senso del messaggio. Stranamente, l’azienda non ricorre alle formule blindate del tipo “siamo stati fraintesi”, compresa la sempre buona “c’è qualcuno che ha interesse a screditarci”.

In ogni caso, la buona fede è totale. Tant’è vero che per chiedere scusa mobilitano l’avvocato. Chiedere scusa semplicemente e spontaneamente non usa più. Gli slogan li confeziona l’agenzia pubblicitaria, le scuse le scriverà l’avvocato: che c’entra l’azienda?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *