UNA BELLA VECCHIAIA NON E’ ALLA PORTATA DI TUTTI

Secondo i dati Istat più recenti, il calo demografico nel nostro Paese è costante e anzi aumenterà nei prossimi decenni, con la previsione che la popolazione residente sarà nel 2050 di 54,4 milioni, a fronte dei 59 milioni di abitanti al gennaio 2022. Inoltre, non si modificherà l’andamento odierno con l’aumento dell’età della popolazione dovuto all’incremento della longevità, grazie ai progressi in campo medico, in concomitanza con un tasso di fecondità costantemente basso. Oggi oltre 14 milioni di persone, il 24,1% della popolazione, è over 65 anni, mentre nel 2050 ben il 34% potrebbe rientrare in questa categoria. L’età media attuale è di 47 anni e ciò pone l’Italia, prima di Finlandia, Portogallo e Grecia in Europa, come Hong Kong e Giappone in Asia, ai primi posti di questa particolare classifica.

Per molti, tale andamento è fonte di preoccupazione, ma un’indagine curata dall’Osservatorio Senior offre interessanti spunti di riflessione alternativi. Emerge come l’invecchiamento possa essere un’opportunità per favorire lo sviluppo sostenibile della società.

Il fattore chiave è “l’invecchiamento attivo” come fonte di benessere. Ovvero, se si rimane attivi anche in questa fase della vita, gli anziani, non necessariamente lavorando ma attraverso l’impegno sociale, le attività culturali, l’attività fisica, la dedizione alla famiglia, possono diventare risorse importanti. Ad esempio, è già ora florido il turismo per pensionati, che ha significative ricadute non solo economiche. Solo per rimanere nel mio ambito privato, conosco diverse persone che in questo periodo della vita stanno dedicandosi a viaggi bellissimi, anche intercontinentali, rimandati in passato. C’è chi utilizza il maggior tempo a disposizione per rendere più dinamica la propria vita. Questo può comportare un beneficio per la collettività sia in termini di collaborazione con le generazioni più giovani, sia ampliando la “Silver economy”, che vede gli anziani come consumatori attenti anche alle scelte legate allo sviluppo sostenibile.

Tuttavia, fa giustamente notare il direttore dell’osservatorio Senior Enrico Oggioni, un aspetto problematico riguarda le disparità di condizioni socio-economiche, particolarmente condizionanti nella terza età. Il rischio è quello di avere una quota di persone che possono godersi i proventi di una intera vita lavorativa, giovandosi di una condizione di sufficiente agiatezza, concedendosi opportunità per coltivare le proprie passioni, e che possono beneficiare anche di buone cure mediche, mentre gli anziani meno abbienti rischiano di vedere ulteriormente peggiorate le condizioni di vita. Per essi, più alto il rischio di solitudine, di ridotta autonomia economica e personale, con difficile accesso alle cure mediche e assistenziali. E se la povertà è sempre dolorosa, da anziani può divenire intollerabile e particolarmente penosa.

Un pensiero su “UNA BELLA VECCHIAIA NON E’ ALLA PORTATA DI TUTTI

  1. Augusto La Mura dice:

    Prima di scrivere un commento su quanto scritto sulla vecchiaia, devo precisare che sono un cristiano e che quanto andrò a scrivere, anche se potrà sembrare blasfemia non lo è assolutamente, in quanto, le cose che riferirò, le ho avute direttamente dal Padreterno, ovvero Dio. Quindi vado. Tutto nacque quando Dio, finito di create l’universo, decise di dare un “tocco di Divino” a quanto appena realizzato, creando oltre a quanto di maestoso realizzato, qualcosa di unico, ovvero degli esseri che potessero rappresentarlo, amarlo e venerarlo, per cui chiese a tutti gli invitati a quella cerimonia di nascita dell’universo un consiglio su cosa creare. Gli ospiti, tutti Angeli ed Arcangeli, ma, ahimè, anche qualche diavoletto, suggerirono, appunto di realizzare un qualcosa che rassomigliasse proprio al Divino Dio, in modo che la sua immagine restasse viva e presente nei secoli a venire, anzi nell’infinito a venire, in quanto, essendo Dio eterno, anche chi avrebbe creato lo fosse. Bene, a Dio piacque tanto l’idea che decise di realizzare quella creazione subito, tanto che si alzò dalla tavolata imbandita ed ancora piena di ogni ben di Dio, mai cosa più vera come questa volta, e, essendo in un mondo eterno e senza tempo, in cui bastava pensare un qualcosa per realizzarlo, chi meglio di quel Divino, poteva farlo. Ed ecco, che il Divino, si materializzò su un pianeta fino ad allora disabitato, che egli chiamò da subito Terra, e, avendo già pensato a cosa creare, si chinò e presa della terra la forgiò come una statua, poi considerato che quella cosa non rappresentava proprio nulla, gli soffiò sopra e disse dandole vita, che sarebbe stata a Sua immagine e somiglianza. Ed ecco, che quella poltiglia immonda si trasformò in qualcosa che rassomigliava veramente al Divino, a Dio. Ma Dio si rese subito conto, che anche se la cosa gli era riuscita bene, anche superando la Sua idea, da vero Dio pensò: Ma che ci faccio con questa mia immagine, se resta sola in questa terra immensa. A cosa mi potrà servire? Che pubblicità potrà mai farmi? Ed ecco, che gli venne la genialata di creare una creatura simile ma diversa, cioè in grado di creare altri esseri simili, di modo che la Sua immagine sarebbe vissuta per tutta l’eternità. E così, da Dio, , senza alcun tipo di anestesia, mise una mano nello stomaco di quel primo sosia creato e la tirò fuori, stringendo un organo interno, che col solito soffio, trasformò in una splendida creatura che non era per nulla simile a primo essere appena creato dal Divino, ma differente in varie parti del corpo. Anche a questa creatura regalò il soffio che le diede la vita, poi rivolgendosi a loro disse “Ed ora andate e procreatevi, nel mio nome”. I due che poi decisero di chiamarsi Adamo ed Eva, ringraziarono Dio di quanto ricevuto ed iniziarono a guardarsi intorno, per capire dove erano, cosa avrebbero dovuto fare, ma innanzitutto come vivere in ETERNO, in quel posto a loro sconosciuto. Ma Dio ormai scomparso, potè rispondere a nessuna loro domanda, per cui, i due furono costretti a guardarsi intorno e trovare una soluzione al loro futuro, che non sarebbe stato breve, ma, al contrario, essendo stati creati ad immagine e somiglianza, proprio da Dio in persona, sarebbero stati eterni come Lui. Ed allora cosa fare? Iniziarono a girare in quel posto bellissimo, pieno di prati, piante e fiori, ma capirono da subito che quel regalo ricevuto, altro che regalo, era una vera cattiveria. Come era stato possibile, regalare a loro due, una vita eterna, in un mondo così bello, ma desolato? Non riuscivano a dare una risposta al loro quesito, ma ecco, che qualcuno stava per venirgli in aiuto. Chi? Un ospite alla tavolata da Dio, per festeggiare la nascita del Suo universo. Chi? Non un Angelo, ma al contrario, un diavoletto, che non credendo di poter fare un brutto scherzo a Dio, si era inventato una cosa particolare, cioè si trasformò in un serpente, tanto non avrebbe fatto paura a nessuno, perchè nessuno conosceva ancora le sue eventuali potenzialità cattive, scoperte solo dopo, e, strisciando su un ramo di un albero di mele, ne prese una nella sua bocca e combinazione, trovandosi a passare proprio di là, Eva, gliela offrì, come certamente qualcosa per riempire lo stomaco, ma innanzitutto come un qualcosa in grado di esaudire tutti i suoi o i loro desideri. Eva, che già allora, anche se appena creata, aveva già dentro di sè tutti i “pregi” che hanno le donne, accettò, ma le bastò un morso a lei e ad Adamo, già in balia della donna, che tutto cambiò, come le fu detto da un Arcangelo inviato dal Divino, proprio per avvertirli che da quel momento la loro vita sarebbe stata totalmente diversa, anche se ancora sotto la vista continua ed eterna di colui che li aveva creati. Iniziò così, per i due, una vita alla ricerca di cosa fare per vivere, in quanto avevano iniziato ad avere tutti quei bisogni di cui poi noi loro eredi, avremmo avuto bisogno. Trovare mangiare, acqua, casa, insomma l’indispensabile, tra cui anche qualcosa di mai fatto, che la fantasia gli accendeva quando stavano vicino, a contatto di carne. Certo le cose erano cambiate di molto, specie per Adamo, ora, come gli aveva detto Dio, che era stato creato a Sua immagine e somiglianza, si trovava per la prima volta a ritrovarsi sul viso dei lunghi peli, che poi imparò a chiamare barba, appunto come l’aveva Dio, e, non sapeva come eliminarli. Ci si dovette abituare, così come la stessa Eva, che si ritrovava accanto non più il bel giovane aitante e muscoloso dell’inizio, ma una persona che ogni giorno che passava, diventava sempre più inguardabile. Certo anche lei era cambiata, ma non facendo la vita di Adamo, tra lavoro da mattina a sera, ma solo il minimo indispensabile, era ancora qualcuna che nello specchiarsi nell’acqua del ruscello, si vedeva accora una ragazzina. Ma quei cambiamenti, a cui non riuscivano a darsi una ragione, li portarono un giorno a farsi una domanda, a cui non seppero rispondere, per cui furono costretti a chiedere l’aiuto del loro angelo custode, che comunque era restato, anche sei invisibile al loro fianco e che stavolta, chiamato in loro aiuto, corse e la domanda a cui dovette rispondere fu: Ma cosa ci sta accadendo? Ogni giorno ci vediamo diversi, con rughe sul viso, dolori in tutto il corpo, mancanza di forze, abbassamento della vista e quant’altro. Ma caro Angelo, ma allora Dio che ci disse che eravamo stati creati a Sua immagine e somiglianza, oltre alla cosa più importante cioè l’ETERNITA’, ci ha preso in giro o forse in questo tempo trascorso è proprio morto, non avendo l’eternità? A questa domanda l’Angelo rispose. Dio non dice e non promette nulla che poi non dà, ma c’è stato un problema iniziale non voluto, cioè, come sapete il giorno che il Divino Dio volle crearvi, lui era con tutti noi Angeli, Arcangeli e Diavoletti attorno ad un tavolo per festeggiare la creazione dell’Universo e come in tutte le feste, anche quelle Divine, ci si ingozza di tutto e di più e per mandare giù e digerire tutto quel ben di Dio, si ricorreva al vino. Ed è questo che ha causato poi il vostro problema. Il Divino aveva fatto un pò troppo uso di vino, per cui Divino qua e Divino là, era uscito un poco fuori di testa, in fondo, se non si ubriaca un Divino Dio, chi lo può fare e da questa sbronza nacque l’idea di crearvi, proprio a Sua immagine e somiglianza, quindi anche eterni, ma causa la sbronza, quando vi diede vita, dimenticò, causa la sbronza di donarvi l’eternità ed ecco per cui ora siete destinati ad invecchiare e poi morire, per raggiungerlo e trovare l’eternità che oggi vi manca. Quindi state sereni, in fondo anche 100 anni fronte all’eternità, non sono nulla e ricordate che voi farete l’invenzione del tempo, la più grande stupidaggine che potrete inventare. Il tempo nell’universo non esiste, per cui facendo voi parte dell’universo siete eterni, perchè anche 100 anni, sono nulla in confronto all’eternità dell’universo in cui vivrete. Quindi siate felici qualunque cosa vi accada, perchè tutto finisce tranne la vita della vostra anima, che appartiene, non a voi a quel Dio che vi regalò questa vita eterna, ma solo dopo che questa che state vivendo finirà. Oh, però mi raccomando, non andate in giro a raccontare che il Dio Divino, ogni tanto il vino, ma quello DIVINO DOP lo beve.

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