TORNA IL TEMA, SPARISCE L’ALTRA PROVA SCRITTA: MINISTRO, E SPARIRE LEI?

Vi ricordate “L’aereo più pazzo del mondo”, il film demenziale che inaugurò una comicità paradossale? Ad un certo punto, dato un malessere dell’equipaggio, viene inserito il pilota automatico: un pupazzo gonfiabile, vestito da pilota, che si mette ai comandi del jet.

Ecco, la scuola italiana assomiglia sempre di più a quell’aereo guidato da un pupazzo. E la situazione degli studenti che devono affrontare l’esame di maturità nel 2022 è sempre più drammaticamente simile a quella dei passeggeri del film: nelle mani di un branco di pazzoidi, assortiti dalla fantasia surreale dello sceneggiatore.

Perché quell’attempato e svagato signore che guida il dicastero della pubblica istruzione ne ha inventata un’altra delle sue: la prima prova scritta si farà, come promesso. Bentornato vecchio tema, e al diavolo chi voleva seppellirti. Ma vi pare che non si mantengano le promesse? Solo che, al suo posto, salterà la seconda prova: quella d’indirizzo, la più temuta. Una versione di greco, un compito di matematica: insomma, quella. Al suo posto, una bella ratatouille, dal suggestivo nome di “tesi di diploma”, che non vuol dire una beata mazza, ma suona benissimo, associando il miraggio universitario alla conquista dell’ambito pezzo di carta.

A questo deve aver pensato l’illuminato docimologo che se l’è inventato. E al ministro Bianchi, che pare vivere in una bolla di aconito e percepire la realtà fenomenica soltanto a tratti, questa bella trovata dev’essere sembrata la quadratura del cerchio: il tema si farà, come da epifonemi pregress, ma, in compenso, l’esame diventerà ancora più mencio, ancora meno significativo, eliminandone quella che, gira che ti rigira, era l’ultima parvenza di cultura e di sapere, in uno scenario in cui “cultura” e “sapere” sembrano essere diventate due parolacce irripetibili.

La tesi d’esame, naturalmente, sarà di tipo multidisciplinare: altra scemenza che non significa nulla, ma che, da decenni, rappresenta uno dei mantra scolastici più gettonati. Perché una prova multidisciplinare va immaginata in una programmazione multidisciplinare, ovvero l’esatto contrario di quanto accede nei consigli di classe italiani, dove ognuno va per i fatti suoi. Non ci si può inventare una tesi multidisciplinare così, du tac au tac, e rifilarla a studenti che di multidisciplinare non hanno nemmeno il dentifricio. E’ semplicemente un’idiozia: l’ennesima idiozia pensata per una scuola che, ormai, non cerca nemmeno più di nascondere il proprio caos interno.

La situazione è talmente grottesca da aver indotto i santoni del Ministero a calare la maschera, mostrandosi in tutta la loro desolante pochezza: nella loro banalità, nel loro conformismo, nella loro spaventosa assenza tanto di idee quanto di buon senso.

E, come sempre, ad andarci di mezzo saranno i ragazzi: il peggio è che saranno tutti contenti di questo esame ulteriormente depotenziato. Un ragazzo mica è in grado di immaginare le conseguenze future di un suo apparente colpo di fortuna: lo incassa e ringrazia.

Ma chi ha messo in cantiere questa catastrofica novità ha i suoi annetti e dovrebbe essere in grado di prevederne gli effetti a media distanza: analfabeti funzionali in libera uscita. Ma, tanto, la mia idea è che questi sapientoni diano già per persa la battaglia. E, con lei, il futuro del nostro Paese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *