TOLLERANZA ZERO PER I TELEFONINI ALLA GUIDA: BEATO CHI CI CREDE

Annunci roboanti, clima da grande riscossa. Salvini non usa mezze parole (non ne conosce): “Una battaglia di civiltà per tutto il Paese”. A dir poco. D’altra parte, stiamo entrando in un radioso rinascimento. Un altro. Uno dei tanti. Questo sulle strade.

Mai più morti per automobilisti e furgonisti che fanno di tutto al telefono, fuorchè tenere le mani sul volante e stare attenti ai cristiani tritati sotto le ruote. Mai più ubriachi e drogati in giro a tutte le ore con le loro bombe a motore, mai più tiktoker impegnati nelle loro sfide deficienti e mortifere.

Fine, l’Italia fa piazza pulita. Piazza e strade. E’ pronto all’uso, o quasi, il nuovo codice della strada. Subito in risaltissimo le novità salienti: multe fino a 1.697 euro per chi usa il cellulare, fino a 990 se si parcheggia l’auto nei posti per disabili. Con l’aggiunta dello stesso Salvini: “Tolleranza zero per chi guida ubriaco e drogato”.

A sentirli, verrebbe quasi da sentirci felici. Come dopo che ci hanno promesso in campagna elettorale basta con questi prezzi folli della benzina, basta con questi sbarchi caotici di immigrati. Stavolta è una materia – se possibile – ancora più delicata: c’è in gioco la vita. E allora ben venga la stretta contro i killer del volante. Però a questo annuncio manca una fetta importantissima di informazione: ci chiariscano, Salvini e i prefetti e i questori e i vigili urbani, fosse pure l’esercito e fossero pure le guardie svizzere, ci dicano chi poi applicherà questa legge tanto bella. Questa conquista di civiltà. Chi materialmente farà i controlli, chi multerà, chi sequestrerà le macchine, chi toglierà le patenti.

Non è per disfattismo, né per cattiveria o diffidenza, ma è per l’esperienza che abbiamo: da Manzoni in poi, noi conosciamo bene l’arte raffinata delle grida, questa raffica di ordinanze e nuove regole fatte apposta in quantità industriale, in un linguaggio astruso, perchè di fatto poi nessuno le osservi. Ecco, possiamo parlare proprio di tradizione nazionale.

A dirla tutta, anche prima di questa riforma le regole c’erano già. Era vietatissimo usare il cellulare alla guida, tanto per dire. Ma bastava stare fermi al semaforo in attesa del verde per vedere passare dall’altro lato almeno uno o due italiani al telefono, media al minuto, intendo. Mammine col cellulare al modo della fetta biscottata, idraulici che contattano il cliente con la classica postura all’orecchio, padri di famiglia che pomiciano con l’amante, giovani immersi nelle chat, eccetera eccetera.

Era vietatissimo, ma alzi la mano chi può dire di conoscere quanti italiani di questa risma siano stati multati. Io non sono un anacoreta, vivo in una città, ho abbastanza conoscenze, ma giuro di non conoscere un solo tizio che sia stato multato. Tant’è vero che ho il sospetto di vederli soltanto io, con la mia fantasia malata, gli italiani (e le italiane, forse più le italiane degli italiani) che bellamente se ne impippano delle regole, delle multe, ma soprattutto del pericolo, e amabilmente continuano a telefonare senza vivavoce, senza auricolare, senza vergogna. Questo per dire la solita banalità: possiamo inventarci le leggi più avanzate e le minacce più draconiane, ma se poi nessuno le applica – i vigili hanno sempre altro da fare – si risolve tutto in una risata collettiva.

Però tranquilli. Ancora una volta Salvini ci garantisce la tolleranza zero. Come coi migranti, come con i prezzi della benzina. Zero come la nostra speranza che anche questa legge, come tante altre, finalmente cambi le cose. I governi cambiano, cambiano le riforme, cambiano le facce: ma sempre Italia restiamo.

 

Un pensiero su “TOLLERANZA ZERO PER I TELEFONINI ALLA GUIDA: BEATO CHI CI CREDE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *