STRADA FACENDO, BAGLIONI E’ ARRIVATO AL CAPOLINEA

Ancora mille giorni. Gli ultimi. Poi sarà la fine di quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che e poi accoccolato ad ascoltare il mare, insomma Baglioni Claudio ha annunciato che nel 2026 si ritirerà dalle scene, concludendo una carriera di accendini accesi nelle sere d’estate e baci e carezze e altro da definire, ascoltando gli stornelli di questo pupetto de Roma, tra Centocelle e Montesacro, compagno di sogni romantici e furbastro nelle amicizie, passando da Fazio a Schlein, per portarsi avanti con il lavoro, un fotoshop vivente, una specie di cartonato, mai un plissè, con i testi tipo baci Perugina ma che hanno fatto didascalia per approcci e inviti a cena.

In fondo, confessiamolo, Baglioni è stato come i filmetti pornografici, visti di nascosto per poi dire che i nostri cult sono i film d’essai e il Bellocchio o i Taviani mica quelle canzonette lì. Eppure al Claudio re de Roma bastava uno sguardo, un accenno di voce raschiata e volavano reggiseni e mutandine, gote imporporate da baci frenetici, tutta quella roba che faceva vergognare il giorno dopo, mai durante, nemmeno prima.

In fondo una canzone, in fondo un cantante, ma che canzone, che cantante, (“…chi canta Prévert, chi copia Baglioni.. da Il Cielo è sempre più blu di Rino Gaetano), il dopo Battisti, più presente di Lucio, più da palco e meno da falò notturno, chitarra e spiaggia massì, strada facendo si poteva fare anche con lui, non con De André o Guccini, roba diversa, seria, forse noiosa, diciamo allora Cocciante e Dalla per restare abbracciati.

L’annuncio del ritiro porterà alla corsa verso dischi, vinili, 45 e 33 giri, ciddì, cimeli, memorabilia, un Baglionificio che servirà al medesimo per incrementare gli introiti ed a far lievitare la sua traccia storica.

Non escludo una partecipazione al Festival, passerella della qualunque, prevedo altre apparizioni da Fazio o un cinque minuti da Vespa, abbiamo bisogno di accarezzare nostalgie zuccherose proprio mentre navighiamo nei canali dei social puzzolenti.

Baglioni Claudio di anni settantatré a maggio, architetto, grande ufficiale della repubblica, la vita non è più adesso. Era ieri.

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