SOLO UN CAZZULLO RIESCE A SVIOLINARE QUESTO RONALDO FINALE

Dice: Ronaldo, il Cristiano, non merita questo trattamento di fine rapporto. Lo scrive Cazzullo Aldo sul “Corriere della Sera”, con sostantivi e aggettivi diversi, rivolti per abitudine sua cortese, alla carezza e alla celebrazione dei soggetti affrontati.

Personalmente ritengo che Ronaldo, il Cristiano, non si meriti più nulla oltre a quello che ha avuto, dopo aver moltissimo dato. Sta concludendo il suo lavoro con il Portogallo, dopo averlo chiuso a Manchester, con un comportamento capriccioso e offensivo, verso gli allenatori e, infine, nei confronti dei compagni di squadra.

Scrive sempre Cazzullo che Ronaldo, il Cristiano, è un ragazzo sensibile e generoso. E segnala, al riguardo, alcuni episodi di beneficenza. Però dimentica, o tralascia, un ultimo atto per il quale il portoghese è stato punito con due giornate di squalifica e una multa. Stavano giocando il Manchester United e l’Everton al Goodison Park di Liverpool, quando un giovanissimo tifoso ha provato a fotografare CR7 mentre, con i suoi sodali, usciva dal campo per raggiungere gli spogliatoi. Ronaldo, abbruttito dalla sconfitta, ha afferrato il telefonino del ragazzo e lo ha scagliato a terra. Due giorni dopo si è scusato e ha invitato il tifoso all’Old Trafford. Il gesto resta comunque, e dovunque andrà a giocare dovrà scontare quella squalifica.

Il resto è il capriccio di un artista che non accetta il trascorrere del tempo, è mancanza di rispetto, è ignoranza, è superbia. Potrà anche accadere che nella prossima partita, contro il Marocco, CR7 trovi lo spazio per un gol e poi procedere verso la finale. Nessuno ne discute la gloria, ma l’epilogo sgarbato della sua carriera non appartiene alla storia dei grandi campioni. E’ prigioniero della gabbia da lui stesso costruita, non può evadere, non vuole, non riuscirà mai ad accettare la fine, continua a guardarsi nella pozza d’acqua senza sapere che quell’immagine lo sta spingendo ad affogare.

Soltanto un addio dignitoso, senza lacrime teatrali, potrà restituirlo pienamente al racconto di questo calcio affollato di marionette, pupi, pupari, mocciosi, sguaiati e narratori di favole fasulle.

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