Poi, con l’avvento dei social, ha preso piede il “Blue whale”, il gioco dell’orrore che ha già ucciso decine e decine di adolescenti nel mondo, tutte vittime delle regole della “balena blu”, che sfida i ragazzi a fare ogni cosa: dall’incidersi la mano con un rasoio a salire su una gru, o almeno a cercare di farlo. Oppure andare su un tetto con le gambe a penzoloni, o saltate da un edificio all’altro, al grido di “prendetevi la vostra vita!”.
Bene, adesso abbiamo anche Amazon e la sua assistente vocale, la famosissima Alexa, che avrebbe sfidato una bambina di 10 anni a toccare con una moneta (un penny) i poli di una spina della corrente inserita a metà. La notizia è stata data un paio di giorni fa, da qualche sito nazionale, ma con pochissima enfasi: guai a mettere in cattiva luce l’azienda di Bezos o la intelligentissima assistente.
Il suggerimento è arrivato alla bambina in questione che ha pensato bene di chiedere alla nota assistente quale “sfida si può fare?”. E lei, la solerte Alexa, non ci ha pensato né una né due volte a invitare la ragazzina ad inserire prima un caricabatterie del telefono circa a metà in una presa a muro, e successivamente a «toccare con una moneta i poli esposti», secondo quanto riportato dalla Bbc.
Il fatto sarebbe successo nello stato di New York, negli Usa. Amazon – chiamata immediatamente in causa – ha fatto sapere di aver “corretto” l’errore appena venuta a conoscenza dell’accaduto. La madre della ragazza, Kristin Livdahl, ha raccontato l’incidente su Twitter, scrivendo: «Stavamo facendo alcune sfide fisiche, seguendo un insegnante di educazione fisica su YouTube. Fuori c’era brutto tempo. La bambina però voleva un’altra sfida. E lo ha chiesto ad Alexa, che le ha suggerito di partecipare a una sfida che aveva trovato sul web».
Questo tipo di gioco è noto come “la sfida del penny”, ed ha raggiunto l’apice della notorietà su TikTok e molti social circa un anno fa. E come ha riportato sempre la Bbc, la mamma è stata fondamentale con il suo provvidenziale «No, Alexa no!».
Per adesso, ma solo per adesso, intelligenza analogica batte intelligenza artificiale uno a zero. Ma è una vittoria parziale, anche perché dietro ad Alexa non solo c’è Amazon, ma anche un uomo e programmatore che forse quel giorno doveva avere non due dita nella presa, ma di cervello.