di TONY DAMASCELLI – Ultime da Dubai: Cristiano Ronaldo nominato, votato, eletto migliore calciatore del secolo. Non è stato specificato di quale, quello in corso? Il passato prossimo? Le classifiche vanno via come i dpcm del nostro caro Conte, c’è sempre un colpo di scena.
Esempio, sempre nel football: Collina migliore arbitro di sempre. Bene, Concetto Lo Bello, per restare tra di noi, un impiegato del catasto forse? Nemmeno citato o votato, mentre alle spalle dell’illustre italiano viareggino si è piazzato nientepopodimenoche Aston, che, lo ricordo ai contemporanei, fu l’arbitro di un Cile-Italia nel ‘66 durante il quale si presero a cazzotti e finimmo a pezzi, ma ovviamente gli inglesi, docenti in materia di awards, l’hanno voluto premiare.
Poi ci sono le graduatorie personali, private, Zlatan Ibrahimovic ha appena sentenziato che sopra di lui soltanto Maradona, il resto, da Pelé a Di Stefano è fuffa.
Bene, andiamo avanti così, un Oscar non lo si nega a nessuno, un Nobel pure, le graduatorie sono giochi di società molto asociali, per prima ci provò la Regina Ravenna, a forza di interrogare lo specchio sulla più bella del reame venne fatta fessa dallo stesso specchio. Oggi si riconterebbero i voti, tipo Trump, o si controllerebbe se lo specchio è made in China, dunque fallace, si rifa tutto.
Nomination, classifiche, è tutto una corsa al podio, al primo posto, per farsi conoscere e riconoscere. Enzo Ferrari sosteneva che il secondo, nel senso dell’ordine di arrivo e non della proposta in menù, è il primo degli ultimi, posizione che la Ferrari attuale nemmeno riesce a raggiungere.
In fondo le classifiche sono come le tombole natalizie, c’è sempre il nonno che dice ambo al primo estratto o la nipotina che vince perché il resto dei convitati, detti anche congiunti, è stremato dalle frignate. Siamo addirittura capaci, doppiando il senso del ridicolo, di lanciare ogni giorno il record di contagiati, ripeto “record”, come se fosse una gara, una sfida.
Meglio allora celebrare Cristiano Ronaldo, il più grande del secolo. Del millennio se ne potrà discutere alla prossima votazione, nel duemilanovecentonovantanove. Presente non la Regina Ravenna di Biancaneve, ma Elisabetta II d’Inghilterra.