RISOLTA LA CRISI DELLA SCUOLA: SI GIOCHERA’ A GOLF

È un accerchiamento. Lento, implacabile, tanto silenzioso quanto appariscente, se possibile. In Lombardia hanno deciso di rifilarci tutto quanto richieda un esborso e un censo briatorici, ormai l’abbiamo capito. Però, mi chiedo, tra tutte le falle e i naufragi della nostra scuola, che bisogno c’era di questo luccicante, strabiliante, meraviglioso accordo che porta il golf nei nostri Istituti, fin dalla Primaria?

Dice l’illuminato Fontana, che sarebbe della regione il presidente: “Un’occasione importante per affermare questo sport anche nel nostro Paese dove ingiustamente è considerato di nicchia”. Sarà ingiusto considerarlo di nicchia, ma risulta di gran lunga lo sport più costoso: sotto i duemila euro l’anno non se ne parla ed è comunque una cifra da operaio frustrato che vuole fare il salto. Più verosimile la stima intorno ai tre, quattromila euro e più. Almeno.

Qualcuno, vicino all’illuminato Fontana di cui sopra, ci informa che il golf è un’occasione meravigliosa per i nostri ragazzi, un’occasione meravigliosa per stare in mezzo al verde, alla natura. E pensare che pirla tutti noi che stavamo ore e giornate intere a girare per boschi e lungofiumi: bastavano una mazza e una pallina e all’improvviso a tutti sarebbe cresciuto il pollice verde, di ultima generazione.

Cosa è necessario e cosa è superfluo. Nel privato ognuno decide per sé e ognuno decide cosa è necessario e cosa è superfluo, ma nei principi di un Paese, o anche solo di un Ente pubblico, dovrebbe apparire immediatamente chiaro e incontestabile cosa sia necessario e cosa superfluo.

Della sanità e della scuola, ad esempio, si è già detto tutto e suona quasi pedante ribadire. Serve l’essenziale e l’imprescindibile: in un caso e nell’altro, la cura. La cura del corpo e della mente e non che la prima sia esclusiva della sanità e la seconda della scuola. Al contrario, sanità e scuola devono avere a cuore entrambe l’una e l’altra, mai dimenticare che il cervello è parte integrante del corpo e mai dimenticare che in un corpo che soffre ci sono una mente e un cervello che chiedono riguardo e amorevolezza.

Eppure nella Lombardia, presunto cervello, cuore, polmone e fegato del bel Paese, essere pedanti non serve. Servirebbe un interprete. Tu parli dell’essenziale, di quel che serve davvero e lassù, nel palazzo, confermano. Peccato che poi vadano altrove e in prima classe o in tribuna numerata, perché dei popolari non importa a nessuno. La differenza sta nelle premesse, nei postulati direbbe il filosofo.

Sembrano tutti felici e contenti del golf nelle scuole, un successo al passo con i tempi, e suona così assurdo e folle continuare a sottolineare le follie dell’imperatore, che non è una persona in carne e ossa ma un pensiero per qualcuno ottuso e annebbiato, ma evidentemente lucidissimo e spietato.

Io nemmeno ho qualcosa di personale contro il golf, anzi mi piace, non ho mai giocato, ma mi piace. Sono solo nato negli anni sbagliati, evidentemente. Italiano, aritmetica, disegno.

Ma mica c’era il golf ai tempi miei, tempi barbari finalmente al tramonto.

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