QUELLI CHE FANNO I PAVONI CON I BEI GESTI DEGLI ALTRI

Il bene si fa e non si dice, sosteneva Gino Bartali, e tanti come lui, che per una vita hanno fatto del bene e si sono prodigati per gli altri nel silenzio più assoluto, nel rispetto del beneficiato e di chi non ha la forza e i mezzi per fare altrettanto.

Il bene si fa e non si dice, ma c’è un limite, fin quando i meriti non se li prendono altri, che nulla c’entrano con la storia. Forse c’è chi sarebbe stato in ogni caso silente, avrebbe lasciato dire e fare, ma è chiaro che ogni tanto sbugiardare chi predica bene e razzola negli orti altrui è cosa buona e giusta, per certi versi anche salutare.

Ma procediamo con ordine: lo scorso ottobre diversi quotidiani locali portano agli onori della cronaca la storia di Asma e Nadir, una coppia tunisina con due bambini che viveva in auto e che era stata “salvata” da una coppia padovana, che prima li ospita in casa e poi comprano una dimora da dare poi in affitto ad un prezzo equo ai due genitori. Fine della prima parte.

Qualche mese dopo emerge l’identità dei due padovani che si erano presi la cura di aiutare la coppia tunisina: una è un volto noto della tivù, l’immunologa Antonella Viola, l’altro il marito. Fine della seconda parte, che però apre di fatto la terza: perché raccontarlo? Perché metterlo in mostra? Lo racconta direttamente lei, l’immunologa, sul web.

«Avevo deciso di tenere questa cosa assolutamente privata e riservata, ma oggi l’indignazione è tale che mi sento di raccontare la verità». E ancora: «Leggo su un articolo: “Haddad e Asma hanno due bambini piccoli. Vengono dalla Tunisia, lui è un operaio edile, lei ha da poco trovato lavoro come cameriera. Sono usciti dal sistema di accoglienza perché Haddad ha firmato un contratto per una ditta dell’alto Padovano, eppure per mesi non sono riusciti a trovare una casa per loro e per i loro figlioletti. Hanno dormito anche in macchina. Davanti a un bar, così da poter scaldare l’acqua per il latte in polvere della più piccola. Poi la Fillea Cgil, insieme a Caritas e Avvocati di strada, è riuscita a trovare una soluzione”. Bellissimo, peccato che sia tutto falso».

Insomma, la dottoressa Viola, in questo caso anche di rabbia, non ha visto nessuno e nessuno le ha dato una mano. «La situazione di questa famiglia l’abbiamo risolta io e mio marito, senza ricevere alcun aiuto. E mai ne avrei parlato se non avessi letto queste falsità».

A suggellare questa storia di imbarazzante sciacallaggio del bene, il “Corriere del Veneto”, che scrive: «“L’articolo era scritto male, lo abbiamo corretto, la professoressa Viola ha ragione…”», spiega al “Corriere” Barbara Schiavo, della Fillea Cgil.

Fine di una bella storia che ne aveva al proprio interno anche una misera e meschina. “Il bene si fa e non si dice”, soleva dire Gino Bartali, quello de “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. Vero cari Fillea Cgil e avvocati di strada?

2 pensieri su “QUELLI CHE FANNO I PAVONI CON I BEI GESTI DEGLI ALTRI

  1. Wanda Bayslak dice:

    Ho appena visto la storia in tv, ma Pier l’ha spiegata per bene. Ovviamente la dottoressa Viola mai l’avrebbe raccontato a chicchessia perché è una brava persona, mi è sempre piaciuta la sua ironia e la franchezza che la rendeva diversa “dai soliti noti e ignoti” che blateravano durante l’epidemia.
    Brava cara Viola, sono felice che abbia sburgiardato questi falsoni che si fanno belli coi soldi degli altri. Ben vi sta. Vergogna!!!!

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