RINASCIMENTO ITALIANO: E’ SEMPRE SOLD-OUT PER I NUOVI MOSTRI

È il trionfo dei priori. Dal latino, “prior” designa il primo di un gruppo, il superiore. Termine usato sia in ambito ecclesiastico che civile, è il soggetto protagonista del celeberrimo detto popolare: “Chi più sporca la fa, diventa priore”, definendo quell’arrampicamento sociale senza scrupoli, più o meno volontario, di cui il nostro tempo attuale è assai fertile.

Zozzerie, linguaggio, immagini, volgarità di vario genere assurgono a modelli in ogni dove, sventrando l’epopea ipocrita del politicamente corretto. Prendete Baby Gang, pseudonimo del rapper italiano di origine marocchina, Zaccaria Mouhib. Arrestato un annetto fa per una sparatoria a Milano in cui rimasero feriti due ragazzi senegalesi, proprio all’ippodromo del capoluogo lombardo è tornato ad esibirsi sul palco, ospite del collega Lazza. Alla richiesta di quest’ultimo, il giudice infatti non aveva esitato: l’imputato, ancora in attesa di giudizio (!), può andare a strimpellare “nelle normali esigenze di lavoro che possono giustificare un allontanamento dal luogo di dimora, senza andare a detrimento delle esigenze cautelari”. Meno male che Baby Gang fa il rapper e non l’ambulante, per dire…

Massì, dai: un pistolero che gira nei pressi di piazza Gae Aulenti facendo il cowboy e finendo in manette, vuoi che un anno dopo non possa esibirsi ospite durante un concerto? La gente ha apprezzato, eccome: 32.000 spettatori paganti e urlanti hanno inneggiato “Ba-by! Ba-by! Ba-by!”, come in uno stadio in festa per il proprio beniamino. Peccato non conoscessero il nome del giudice, altrimenti avrebbero scandito anche il suo nome, benefattore di una folla saziata nel suo appetito idolatrico.

Non serve andare a un concerto rap, magari con una birretta e uno spinello, per essere felici incontrando un eroe dei nostri giorni. È più che sufficiente essere intellettualoidi vagamente infoiati, per comportarsi allo stesso modo tra un bianco e uno spiedino. A Mavina di Pietvasanta, nei pvessi di Viaveggio e Fovte dei Mavmi, un po’ di quelli (350 adepti) che pronunciano così quei luoghi di fronte alle spiagge vip, si sono dati appuntamento alla “diretta tv nazionale”, hanno ascoltato l’inno d’ingresso (“New York New York”, in Versilia… chissà perché), dopo aver pagato tra i 20 e i 50 euro a testa a seconda che si fermassero o no a cena. Beh, dai, quando ti vicapita di cenave in Vevsilia con 50 euvo? Per di più, con la ghiotta possibilità di ascoltare e applaudire – ospite d’onore – niente popò di meno che Roberto Vannacci, generale dell’esercito del secolo, scrittore del secolo, omofobo del secolo, razzista del secolo: con il suo libro ha sfondato, si dice, le 100.000 copie.

Fate bene. Benissimo. Dovete continuare a organizzare eventi e far pagare il folto pubblico per queste esibizioni: alzate i prezzi anzi, tanto ci vengono ugualmente e anche più volentieri. Fate benissimo anche voi fanatici ad andarci, pagando di buon grado, col sorriso: giudici, circoli culturali, intellettuali, politici, case editrici… dicono che va bene così, che è giusto siano loro i modelli in libera uscita con permessi non più di tanto straordinari. Date un calcio a Dostoevskij, Victor Hugo, Manzoni e anche Fabio Volo: sprofondate tra le pagine del generale Vannacci, uno che Paolo Villaggio avrebbe avuto come capufficio.

Del resto fra le centinaia di teste pensanti, razionali e acculturate che abbiamo nel nostro sgangherato Paese, Bianca Berlinguer debutta col suo nuovo/vecchio programma sulle reti Mediaset, avendo ospiti Alessandro Orsini (da caricatura di sociologo è assurto a stratega di guerra) e Mauro Corona (alpinista, scrittore e scultore…), che ha fatto del dubbio gusto e dei triviali doppi sensi la sua macchina da gettoni di presenza. Con una differenza: lo spettacolo di Bianca possiamo gustarcelo comodamente a casa e gratis, anche se non possiamo dedicare loro festosi cori da stadio, altrimenti il vicino ci bussa al muro. A meno che non sia all’ippodromo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *