RICICLAGGIO RAI (SENZA VERGOGNA)

Se non fossimo tutti quanti sotto anestesia, completamente incapaci di avere una qualunque reazione a qualunque stimolo, delle condizioni in cui versa la creatività Rai – dunque il palinsesto – si parlerebbe per forza.

E’ vero che forse questo non succede perchè nessuno guarda più la televisione, tanto meno i giovani, ma i pochi che si ostinano a vederla potrebbero avere anche solo un istintivo moto di dissenso. A quanto pare, invece, ci hanno ridotti così bene a servi docili e atarassici, che anche le scelte più grottesche passano via tranquillamente, nel silenzio e nell’assenso generale.

Eppure questi cervelli della Rai, televisione che loro considerano da sempre una proprietà privata, ma che per statuto è servizio pubblico, di noi italiani nelle vesti di piccoli azionisti nonché finanziatori, questi cervelli stanno veramente abusando della nostra incapacità d’intendere e volere, siamo ai limiti dell’abuso di credulità popolare.

Forza, dica qualcuno se è umano, logico, accettabile che questi scienziati – pagati benissimo con i nostri soldi – abbiano scelto come linea editoriale la continua e smaccata replica del materiale d’archivio. Continuano imperterriti, sempre di più, sempre peggio. E il pubblico, a quanto pare, non ha niente da ridire. Lo facessero Berlusconi o Cairo sulle proprie reti, padronissimi. Con i soldi loro, mandano in onda quello che vogliono. Ma questa è la Rai, la televisione di tutti, dunque avremmo il pieno diritto di ribellarci. Invece. Oltre Sanremo, il nulla. Vai con una cosa nuova, rimetti Montalbano.

Certo Montalbano è il caso più eclatante. Montalbano ormai l’hanno consumato, a forza di usarlo. Alla sola parola Montalbano, al primo spot che annuncia il ritorno di Montalbano, tra gli italiani sani di mente scoppia il panico. Come suonasse un allarme atomico, arraffano due o tre cose per l’esilio e saltano dalle finestre. Ci sono mariti pantofolai che alle nove di sera s’inventano di dover correre a firmare un rogito, mogli devote e fedeli che scappano con il primo Deliveroo che suona alla porta, figli che minacciano di drogarsi alla stazione, nonne che fanno voto di castità e chiedono di chiudersi in convento a 90 anni.

Questo, Montalbano. Per un certo tempo ci siamo illusi che fosse un caso isolato ed eccezionale, dato il successo delle prime serie e la buona stampa di cui ha sempre goduto Camilleri (in Italia, la fortuna di uno scrittore non la fanno i suoi libri, ma l’imitazione di Fiorello). Illusione stupida e vuota. Ormai la Rai è tutta così. Sono talmente piatti, spompati, vuoti d’idee (più di loro, chi ce li ha messi), che ormai non riescono nemmeno a immaginare di inventarsi una cosa nuova. Questi nemmeno credono che esista questa possibilità. Così, il fenomeno carico di mestizia che una volta avveniva solo d’agosto, purtroppo inflitto più che altro ai nostri nonni rinchiusi nelle Rsa mentre noi eravamo a Riccione, questo fenomeno di tirar fuori dalla cantina la roba vecchia e riproporla con una sbollentata è ormai il principale format Rai. Sempre, tutto l’anno. Sfondano i cabbasisi (Camilleri qualcosa ha lasciato nella nostra cultura), sfacciati e spudorati, senza vergogna, come se non esistesse RaiPlay in cui noi possiamo ripescare qualche cosa che ci era sfuggito, o che vogliamo rivedere con più calma. Non c’è più distinzione, tutta la Rai è Raiplay. A meno che non si voglia considerare persino Vespa una novità, solo perchè l’hanno anticipato a rovinarci la cena.

Hanno ricominciato con Montalbano (centosessantesima replica, record mondiale in assenza di vento), poi via con gli altri assi nella manica. Ultimamente: la piemme schizzata “Tataranni”, il seppiato “La Sposa”, ora la detective non vedente “Blanca”. Presto, mai escluderlo, il grande ritorno di “Lassie” e “Rin Tin Tin”. Perchè no “Il Mulino del Po”.

Domanda: se sono ridotti così in primavera, come si salveranno ad agosto? Con le gemelle Kessler in bianco e nero?

Tutto lascia pensare che il colpo a sorpresa, il coniglio nel cilindro, l’abbiano già pronto. Vai con Montalbano. E’ il commissario più amato dagli italiani, ci dicono. Una volta più una volta meno, nessuno ci farà caso. E’ sempre nuovo.

Un pensiero su “RICICLAGGIO RAI (SENZA VERGOGNA)

  1. Claudia dice:

    Concordo con il vostro articolo..trovo offensivo il comportamento dei palinsesti rai..tutto in replica sempre gli stessi con mogli al seguito..vergognoso…chissà ad agosto davvero!!!

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