Nemmeno con l’omonimo era venuta fuori una baraonda simile. Dico di Mozart in quanto Amadeus, roba fine nel settore musicale. Ma qui trattasi di Amadeus 2 punto zero, dove il 2 è superfluo, ma fa massa, provincia, caso nazionale.
Se ne parla dovunque: l’Amadeus presentatore lascia la Rai. Fermate le rotative, siamo alla vigilia di un evento come pochi, il direttore artistico del festival di Sanremo, il conduttore di Affari tuoi che ha deciso di farsi gli affari suoi, l’amico di Fiorello, il papà di Josè così chiamato in onore di Mourinho, l’ex deejay, insomma tutta questa roba appartiene a Amedeo Umberto Rita Sebastiani in arte (ehm) Amadeus, egli sta per abbandonare la mamma, in quanto Rai, quella che gli ha concesso la prima, seconda, terza serata, per andarsene da Fazio, nel senso di Discovery, canale Nove, là dove approda l’intellighenzia della televisione in cambio di denari e di libertà, dicono loro afflitti dalla televisione nazionale che li ha lanciati e coperti di gloria.
Dice ma Amadeus garantisce gli ascolti! Perché, secondo voi in prime time, su Rai 1, chi sarebbe capace di affondare share e contatti televisivi? Basterebbe un film di Totò e i telespettatori si piazzerebbero dinanzi all’apparecchio per assistere alla proiezione, figuratevi con il festival o i pacchi a premio, basti dire che i cinque minuti di Vespa fanno 23 per cento, dunque dove sta il dramma della partenza del presentatore? Quali i programmi da lui creati? Quali i colpi spettacolari, eviterei Travolta, le scarpe e il ballo del quaqua.
Dunque stiamo calmi, gente che va gente che viene, Amadeus lascia la Rai, il festival e la prima serata, sul canale 9 troverà oltre ai denari, buoni e giustificati, un altro pubblico non più nazionalpopolare ma roba elegante, colta, preparata, insomma come Amadeus il quale si ispira all’omonimo: andante, allegro.