“Certo Giuseppe. Sai, lo immaginavo che prima o poi sarebbe arrivato qualcuno a insidiare il titolo e … da dove mi trovo da due anni a questa parte … riesco a vedere più lontano! Sono contento e per niente geloso. Però ti ricordo che mi hai solo eguagliato, anzi “quasi” perché per essere precisi io avevo già compiuto i 97, tu ancora no, perciò per una manciata di mesi sono ancora avanti io. Dettagli trascurabili, comunque. Se mi vuoi battere davvero, adesso devi andare avanti e conseguire la laurea magistrale, così avrai compiuto almeno novantanove o cent’anni e potrai allora fregiarti del prestigioso riconoscimento di laureato più vecchio del mondo!”.
“Hai ragione Allan, ma qui in Italia mi hanno festeggiato in largo e in lungo, mi hanno intervistato le televisioni nazionali e sono diventato famoso. Mi sento un po’ frastornato e mi voglio godere il momento, ma ti giuro che mi impegnerò a proseguire. Raccontami della tua esperienza in Australia”.
”Sì, per me è stato diverso, sono sempre stato abituato a studiare. La mia prima laurea da dentista l’ho presa a soli ventun anni, poi la seconda di specializzazione di lì a qualche anno, ma per non perdere la lucidità mi sono messo a studiare legge e nel 2006, a novantun anni, ecco la terza laurea. Record. Ed infine, il quarto titolo accademico in Scienze Cliniche. Mi sono allenato molto, come hai visto! E tu, Giuseppe?”.
“Storia molta diversa la mia, caro Allan, io ho iniziato a lavorare a sette anni e non ho praticamente mai smesso, ma il pallino degli studi l’ho sempre avuto. Così, con i pochi soldi che giravano per casa, mi compravo i libri e mi sono appassionato sempre di più allo studio. Mi sono diplomato a trentun anni. Una vita passata tra duro lavoro e libri da leggere, poche altre distrazioni. Fino ad arrivare a pochi giorni fa, con una laurea a pieni voti. Nel mio caso è stata una questione di orgoglio e di passione, mi sono fatto da solo, come diciamo noi italiani”.
“Vero, ti ammiro molto per questo, le nostre storie sono molto diverse ma abbiamo una cosa in comune: la curiosità, la voglia di sapere e il senso della sfida. Sono sicuro che sia la mia sia la tua vita sono state piene, fortunate e senza rimpianti. Studiare è stato il nostro segreto per tenerci vivi e vigili. Io ho campato bene fino a centrotrè anni, ti auguro di battermi anche in questo, caro Giuseppe”.
”Grazie, lo terrò presente e tenterò di superare questi record anche per te, te lo prometto. Ne riparleremo più avanti. E magari, molto più avanti, ci ritroveremo per leggere e capire qualcosa insieme. Anzi, a quel punto credo che capiremo finalmente tutto”.
Dialogo immaginario tra Giuseppe Paternò, il laureato palermitano più anziano d’Italia, e Allan Stewart, australiano plurilaureato (passato a miglior vita nel 2018), ancora imbattuto, per pochi mesi.