QUEL CHE RESTA DI TRAVOLTA

Pulp fiction alla maniera nostrana. John Travolta, di anni sessantanove, ha ballato insieme con Fiorello Tindaro Rosario e Sebastiani conduttore, alla faccia di Olivia Newton Jones di Grease.

In cambio di un ingaggio che prevede il versamento in dollari del carburante utilizzato per pilotare il suo aereo, andata e ritorno dagli States, dalla febbre del sabato sera alla comica del mercoledì notte, il ballo del quaqua però rifiutando di mettersi sulla capa la maschera della papera, una reazione di dignità, cosa si fa per accontentare la Rai e i coco, conduttori di coppia, e incassare il dovuto che mai e poi Rai verrà rivelato, perché chissenefrega degli abbonati.

L’espressione di Travolta, durante l’esecuzione, era pari a quella di chi si accorge che è finito il rotolo della carta igienica, ma a termine della funzione. Imbarazzo, disagio, incazzatura, infine lo hanno salutato senza che l’attore pronunciasse una sola parola anche perché il direttore artistico del festival, in arte Amadeus, non parla l’inglese, secondo ignoranza della maggioranza dei nostri cosiddetti grandi artisti, senza trascurare che la grammatica italiana sia un’idea come un’altra.

Ora si capisce perché Sinner abbia rifiutato l’invito, lo avrebbero costretto a giocare a ping pong. Non è da escludere che nei prossimi giorni chiedano a Riccardo Cocciante di cantare Margherita mentre prepara un pizza omonima. Provare per credere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *