QUEI PULLMAN SEMPRE CARICHI DI SILVIO

Quanto ci saremmo divertiti, un’occasione persa che mai più si ripresenterà. Silvio presidente della Repubblica, a ripensarci adesso quasi viene da pentirsi.

Allora ridevamo di lui, tra sberleffi da gerontocomio e palese impresentabilità, ma a pensarci ora, quanto avremmo riso? Almeno quello, no? Avremmo avuto comunque gli scandali, le tangenti, le boriose liti tra gli schieramenti, avremmo avuto comunque le tragedie sotto gli occhi di tutti, ma il buon umore non sarebbe mai mancato.

Nessuno potrebbe dire di avere un presidente che fa promesse come queste: “Se vincete con Juve o Milan faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di t…e” (inteso proprio come pullman, per così dire, di peripatetiche). L’ha detto ai giocatori del Monza alla festa di Natale (pur sempre festività religiosa, anche se sarà questo questo sotto il video dell’anno che la celebra), ma lui sarebbe capace di imbonire una nazione intera.

Lui col politicamente corretto ci si pulisce il lato oscuro, lui promette, scarica barzellette sconvenienti, è maschilista e ne va fiero, anche se sarebbe capace di convincerci del contrario.

Che presidente avremmo avuto, come il Mourinho dei tempi belli avrebbe attirato su di sé tutte le attenzioni e il Paese avrebbe pedalato come si conviene, un milione di posti di lavoro dopo l’altro, una giravolta e al diavolo il bon ton, le cerimonie e i bei principi coi quali ben poco si raccoglie.

Sarebbe stato anche un testimonial fenomenale del lifting estremo e dell’immortalità, ci avrebbe convinto, e nel mentre avrebbe messo in riga la magistratura, in riga per tre, tu qui, tu là, tu fuori.

Io poi ce lo vedo su quel pullman promesso ai giocatori del Monza, a fianco dell’autista a dispensare battute a nastro e barzellette piene di asterischi, io ce lo vedo e so che a un certo punto non l’avremmo più visto. Pur sempre di un pullman di t***e si tratta, c’è una reputazione da difendere.

E di nuovo, il giorno dopo, un altro milione di posti di lavoro, mille euro di pensione minima, e avanti così.

A cosa mi tocca pensare per un po’ di sollievo in questa Italia disastrata. Meno male che Silvio c’è.

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