QUANTO VALE LA CONFESSIONE DI WALKER, COLLEZIONISTA DI FAMIGLIE

Come le volate sulla fascia, come i recuperi in difesa, come i cross, come i trofei vinti, non si contano più le sue donne. L’unica cosa semplice da sommare, nella vita e nella carriera di Kyle Walker, sono rimasti i gol: 7 in tutto divisi tra Aston Villa, Tottenham e Manchester City, uno solo con la Nazionale inglese (vice capitano) con cui ha collezionato 81 presenze. Capitano del City, con questa squadra ha messo in bacheca 5 scudetti, una Coppa di Lega, 2 Coppe d’Inghilterra, 2 Community Shiled (la nostra Supercoppa), infine i trofei internazionali vinti nel 2023: Champions League, Supercoppa europea e Mondiale per club.

La ribalta d’inizio 2024 lo vede protagonista sul “Sun”, tabloid secondo al mondo per vendite tra i quotidiani in lingua inglese con circa 3 milioni di copie: è a questo giornale gossipparo che ha affidato le sue sconcertanti confessioni da poligamo incallito, con cui ha collezionato in bacheca altri record tutt’altro che premianti.

Kyle ha una moglie, Annie, dalla quale ha avuto 3 figli e un quarto in arrivo. Kyle ha una seconda famiglia segreta con l’influencer Lauryn Goodman, dalla quale ha avuto altri 2 figli e fanno 5. Kyle ha avuto una terza relazione con una sconosciuta modella inglese, alla quale di nuovo ha chiesto un figlio che lei però gli ha negato: quindi, siamo fermi a 5 figli e 3 donne.

I conti hanno iniziato a non tornare poche settimane fa, sotto Natale manco a dirlo: Lauryn ha chiamato Annie (al settimo mese di gravidanza) perché lui non ha mai avuto il coraggio di farlo. Non si poteva più andare avanti così, rivela l’influencer, e te credo…

Quindi Kyle si separa da Annie e va a vivere da solo (10.000 sterline al mese d’affitto per il suo nuovo, gigantesco appartamento, rivela il “Sun”). In questo fior di vita spericolata, si è ben guardato di fare menzione delle sue tresche con il Manchester City – dove peraltro tutti sapevano tutto, come facilmente intuibile – e tanto meno con l’allenatore Pepp Guardiola: “Il tecnico non sapeva cosa stesse succedendo”, forse. “Non intendevo dirglielo perché non volevo pensasse che non fossi mentalmente presente. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza per la comprensione e la fiducia che ha dimostrato in me in questi anni”. Dunque, sapeva o non sapeva?

Ecco comunque il nocciolo della questione, il sugo di tutta la storia: quel che più è stato a cuore di Kyle Walker in questi anni di proliferazione incontrollata sulla pelle della moglie, dei vari figli e della sua stessa moralità, è stata la carriera. Veniva, prima di tutto, il fatto di non perdere la concentrazione e soprattutto non far credere ad altri che potesse essere – se non proprio turbato – casomai distratto dalle sue acrobazie da Tarzan con donne, famiglie, figli, cuori, sentimenti al posto degli alberi e delle liane. Un professionista esemplare.

Adesso è tutta una valle di lacrime: “Quello che ho fatto è orribile e me ne assumo le responsabilità. Ho preso decisioni stupide e sciocche. Non riesco a pensare o immaginare – ha ammesso – quello che Annie sta passando. Ho provato a chiederglielo, ma c’è dolore… L’uomo che dovrebbe amarla, prendersi cura di lei ed essere lì per lei, invece le ha fatto questo. Le mie azioni hanno causato molta sofferenza a molte persone. Mi dispiace perché questo non dovrebbe accadere”. E ancora: “Ho ruoli e responsabilità di cui sono consapevole e ho preso decisioni stupide. Ma devo ammettere i miei errori, lo devo a tutti”. Ora che Lauryn se l’è cantata…

“Io capitano” ha poi descritto l’attuale rapporto con la moglie Annie come “una morte lenta, ho bisogno di scoprire perché l’ho fatto e perché si sono verificate certe situazioni Sono umano e ho commesso errori dentro e fuori dal campo”.

C’è anche un retroscena calcistico legato a questa vicenda: “L’accordo trovato col Bayern Monaco? Ho cercato di scappare. Volevo lasciare il City? No, naturalmente. Siamo la migliore squadra del mondo in questo momento. Ma è stata un’opportunità per allontanarsi dall’Inghilterra e dall’attenzione dei media, ma alla fine sono rimasto”. Conclude la straziante confessione postuma accusando anche Lauryn (“La colpa è mia e sua e di nessun altro”) e rivelando che “molte volte, tornando a casa, avevo solo voglia di raggomitolarmi nel letto e dormire”.

Poco tempo fa una statistica ha rivelato che lo 0,9 per cento (circa 300.000 uomini) negli Stati Uniti abbia una doppia famiglia, dove spesso una non sa niente dell’altra o al massimo una sola delle due ne è al corrente. Che nel mezzo qualcuno trovi anche il tempo per un’amante, però, non vi è menzione. Kyle non è da Guinnes dei primati, purtroppo: là dove la poligamia non è reato sarebbe un dilettante. Che sia afflitto da una patologia non penso vi siano dubbi. Di sicuro, usasse gli attributi anche nella personalità oltre che tra una coscia e l’altra, il suo percorso e la sua patetica confessione (conseguente solo al cedimento di una delle sue amanti, peraltro) sarebbero stati diversi assai.

Più di quello che adesso va frignando su un “Tabloid”, saremmo curiosi tutti di sapere cosa dirà ai figli, un giorno. Sempre che se ne ricordi i nomi.

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