IL MORALISMO PELOSO DEI CAZZULLO CONTRO SINNER

C’è chi ama il rosso Sinner e chi è rosso e roso di rabbia, solo per il fatto che il pupo della Val Pusteria non ha residenza in Italia. Perché fa il furbetto, come tanti, come molti e come troppi. Lo ha scritto a chiare lettere una delle firme più apprezzate, conosciute e riconosciute del nostro giornalismo, lo scrittore Aldo Cazzullo, firma principe del quotidiano più letto del nostro Belpaese, “Il Corriere della Sera”.

Per prendere a racchettate il fuoriclasse tirolese, ha sfruttato un assist di un lettore, tal Vincenzo Russo, che ha mandato una missiva al quotidiano di via Solferino: «Caro Aldo, […] non amo il tennis. Tuttavia, se il nostro Sinner decidesse di riportare il domicilio fiscale in Italia, diventerei subito un suo tifoso. Un gesto simile avrebbe un valore simbolico enorme, superiore a quello di tante misure governative a favore del recupero fiscale. Firmato Vincenzo Russo».

A seguire la risposta del Cazzullo: «Caro Vincenzo, […] In questi 53 anni, non ricordo un evento sportivo che abbia suscitato un’ondata di retorica più alta della vittoria di Sinner a Melbourne. Neppure il Mondiale del 1982». E quindi, che problema c’è? In Italia è consentito solo perdere la testa per un gol di Chiesa o di Barella? Se uno ci fa godere per una Demi-volée è così scandaloso?

E ancora: «[…] Non sono in discussione la sua impresa sportiva, né il suo eccezionale talento, che ci rincuora e ci dà speranza. Trovo invece discutibili sia la tempesta di melassa dei politici […] sui social, sia certi titoli: «Il volto migliore del nostro Paese», «orgoglio italiano», «i grandi valori», «il suo esempio aiuta la società»… Trova discutibile la tempesta di melassa… mi sorprende che lo dica lui, noto tifoso granata, che di retorica si nutre da sempre, con l’eterna litania dello spirito Toro.

Infine lo smash: «Perché se la valutazione non è sportiva, ma morale, allora il fatto che il nuovo portabandiera dello sport italiano abbia la residenza fiscale a Montecarlo, e quindi non contribuisca alla sanità, alla scuola, alla sicurezza, alle molte esigenze della comunità nazionale che rappresenta, dovrebbe farci dubitare non tanto di Sinner, quanto di noi stessi. Un popolo che in fondo si disprezza».

Sono in tanti che fanno i furbi, sono in tanti che le pensano tutte pur di portare a casa il massimo versando il minimo. Il caso di Sinner e della gran parte dei tennisti, però, è lì da vedere. Sono ragazzi che trascorrono più tempo in un air-terminal  e in un hotel che a Montecarlo. Sono davvero cittadini del mondo, che scelgono una dimora come appoggio; Cazzullo provi a chiedere ai genitori di Janik quanti giorni all’anno lo vedono. E per la cronaca: Sinner, come tanti altri campioni, di tutti gli sport, a Montecarlo ci vive davvero, trovandoci tutto quello che serve per allenarsi bene, per essere al riparo dal gossip becero e anche per vivere più sicuro.

Infine, si tenga pronto, Cazzullo: domani Sinner sarà ricevuto dal nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che con ogni probabilità se non ora tra qualche settimana o mese gli conferirà anche una onorificenza della Repubblica. Se è convinto realmente di quanto ha scritto, che siamo un popolo che in fondo si disprezza, stia pronto a scrivere che abbiamo un presidente della Repubblica che istiga all’evasione e disprezza le istituzioni. Con cordialità.

3 pensieri su “IL MORALISMO PELOSO DEI CAZZULLO CONTRO SINNER

  1. Marco dice:

    Pienamente con te d’accordo
    Se fossi in lui però non andrei a Sanremo. Il carrozzone RAI pronto a sfruttarlo per il proprio audience

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