QUANTO MI MANCA SINEAD, COLONNA SONORA DEI FLOP D’AMORE

Sinead O’Connor, alias Magda Davitt, alias Suhada’ Sadaquat, la cantante irlandese dalla personalità incredibilmente travagliata, che ha cercato in tutta la sua vita piena di contraddizioni una sua pace interiore senza mai riuscirci, se n’è andata lasciandoci in eredità quel potentissimo 45 giri “Nothing compares 2 U” che si merita un posto d’onore nella hall of fame di tutti tempi. Una ballata composta dal grande Prince per la sua band ma che era stato un flop, poi reinterpretato da Sinead nel 1990, reso immortale dal video a camera fissa su sfondo nero, in cui il suo volto intenso con i suoi grandi occhi espressivi, incorniciato da capelli cortissimi, ci guarda ancora oggi.

Le parole della canzone, gettate in faccia brutalmente da una giovane Sinead, ci colpiscono nel profondo, tanto da far diventare questo brano l’icona di ogni storia d’amore straziata, l’inno di disperazione e d’impotenza di un amore non corrisposto, un trappola senza via d’uscita per uno dei due. Pochi minuti di denuncia del proprio stato d’animo dilaniato dalla consapevolezza che niente sarà più lo stesso e niente sarà paragonabile a te. Un fendente mortale nei tuoi migliori sentimenti. Milioni di persone (solo quelli che hanno acquistato l’LP in cui era contenuto il famoso pezzo erano sette) si sono identificati in quelle frasi, mi ci metto anch’io in modo retroattivo, tutti gli innamorati delusi hanno trovato le parole giuste per cantare rabbiosamente il ritornello, pensando con violento rancore a chi se l’è data a gambe.

Sono pochi i singoli – così si chiamavano allora – che hanno spaccato così tanto, soprattutto sono rari i casi di chi non si è ripetuto nel tempo con altri successi. Chi si ricorda di un altro suo brano famoso alzi la mano. L’inquieta irlandese ha trovato l’ispirazione giusta per esprimere il proprio temperamento in quelle poche frasi, una sintesi perfetta per una persona come lei che ha fatto della sua vita una denuncia continua (non dimentichiamoci quando ha strappato in diretta la foto di Papa Wojtyla), un manifesto di ribellione nei confronti di qualsiasi tipo di vita normale e di chiunque abbia accettato la società senza cercare di migliorarla o di modificarla. Tra l’altro, l’amore infranto per lei era quello nei confronti della madre, neanche di un suo partner. Il suo curriculum, ampiamente diffuso in questi giorni, è una costellazione di tentativi non riusciti, fino al suicidio di uno dei quattro figli, che sembra le abbia dato il colpo finale verso l’annientamento personale, vita peraltro già minata da depressione e malattie mentali. Come si fosse avverata la profezia del “niente è paragonabile a”, questa volta nei confronti della propria esistenza.

Da allora, le orde di innamorati delusi si sono dovuti consolare con altre hit strappalacrime – cito Adele per tutti, altra grande interprete-simbolo degli amori sbagliati -, ma sono sicuro che quando hanno letto le notizia della morte di Sinead si sono presi la briga di andare su Youtube per rivedere il famoso video. E scommetterei anche che il loro ciglio si sia inevitabilmente inumidito, esattamente come allora.

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