QUANTE VIRTU’ IN UN PAESE SOLO

Un Paese davvero strano il nostro, creativo ma allo stesso tempo ripetitivo, creativamente monotono, se possibile.

Un Paese dove nel decreto governativo Asset, capitolo relativo al Ponte sullo stretto di Messina, si stabilisce una deroga che consente di ingaggiare anche manager in pensione, nella fattispecie il signor Pietro Ciucci, già presidente e direttore generale di Anas, liquidazione da un milione e ottocentomila euro e messa a riposo da oltre diecimila cucuzze al mese.

Un Paese che sa dove stanno di casa i bisognosi e i meritevoli.

Un Paese all’avanguardia che promuove a scadenze irregolari il famigerato click-day. L’ultimo della serie per il bonus trasporti, 60 euro da spendere per alleggerire le spese degli abbonamenti per i trasporti pubblici. Pronti via, nove ore e il malloppo non c’è più. Non c’eri? Stavi lavorando? Tua madre stava tirando le cuoia e tu eri al suo capezzale? L’altra sera hai festeggiato l’addio al celibato del tuo amico Antonio e hai perso l’attimo? Peccato, affari tuoi. Il bonus spetta a chi ha l’indice veloce, tutti gli altri si arrangino, aspettino la prossima corsa, se ci sarà.

Un Paese dove chi ha bisogno è meglio che si sbrighi.

Un Paese dove chi spende di più nella sanità (la Valle d’Aosta) offre servizi con livelli essenziali di assistenza (LEA) di gran lunga peggiori di chi spende meno (vedi la provincia di Trento o l’Emilia Romagna, ad esempio).

Un Paese dove chi più ne ha meno ne mette.

Un Paese dove basta aspettare e prima o poi sopraggiunge lo scandalo dei dipendenti pubblici che timbrano il cartellino e poi trascorrono la giornata al supermercato, al bar, sul divano, ovunque la vita chiami, purché non ci sia da lavorare e certamente purché non ci sia da lavorare per il Paese, che per definizione può andare a quel. Così a Palermo, gli ultimi prodi scovati, addetti alla raccolta dei rifiuti. Uno su sedici dei milleseicento dipendenti preferisce vivere e il lavoro evidentemente sancisce invece la morte, oltre che l’asfissia per i cittadini palermitani che respirano i miasmi del pattume non prelevato.

Un Paese civile che ha a cuore il bene pubblico, prima che il proprio.

Un bel Paese, non c’è che dire, ma sarà bene non addormentarsi sugli allori, si può sempre fare di meglio. Purtroppo.

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