QUALI DEMONI SI AGITANO NEL LANCIATORE DI CANE DAL FINESTRINO

A Ponzano Veneto accade che un uomo getti dal finestrino dell’auto il cane di famiglia: diciotto anni, vari acciacchi e una seccatura costante da tempo.

Mi importa poco dell’uno e dell’altro in verità, non li conosco. Provo una vaga simpatia per il cane, una determinata repulsione per l’uomo e una certa curiosità nei confronti della figlia dell’uomo, che sconcertata decide di denunciare il padre.

La notizia è di poco conto, irrilevante a confronto delle tragedie che sconvolgono il mondo in questi tempi, ma a voler seguire tale principio non si potrebbe parlare più: non di Sanremo, non delle commediole in seno alla RAI, non del campionato e della FIGC e nemmeno di Salvini, il vero Nadir della cronaca di questi giorni.

La notizia fa riflettere per vari motivi, tutti quanti contraddittori. Non possiamo appellarci a congetture generazionali, non conosciamo l’età del padre e nemmeno quella della figlia, conosciamo giusto quella del cane, protagonista di una morte terribile, ma poco mi importa. Ribadisco, non lo conoscevo.

Mi importa il meccanismo che non so spiegare, il meccanismo che porta una persona a un gesto così risoluto e francamente barbaro, nella consapevolezza delle emozioni e delle reazioni che avrebbe innescato. Il meccanismo che porta a fare qualcosa che sai farà soffrire quantomeno tua figlia.

Mi importa, sopra tutto, il pensiero comune e inevitabile che porta a considerare folle, squallido e appunto barbaro il gesto dell’uomo, ma che di fatto non tiene conto dell’uomo stesso. Cosa è la vita di quell’uomo, quali le sue dannazioni e i suoi tormenti? Oppure quanto è scarsa la sua sensibilità? Anche questo, certo.

Più banalmente, perché un uomo non trova forza e senso nel confronto con i propri cari, per capire come e cosa fare. Ancora più banalmente, ma è tutto qui lo spessore della vita, perché i demoni che ci consumano le viscere e l’anima riescono a rendere così complicata una cosa tanto semplice, e perché riescono a rendere così ingiudicabile un gesto così barbaro e allo stesso tempo così insignificante, dal momento che nulla sappiamo del tornado dentro ognuno di noi e tantomeno di quell’uomo?

Ammettiamolo, in fondo la guerra, gli attentati, le stragi sono scacchiere molto più chiare. C’è il bianco, c’è il nero, c’è il buono, il cattivo.

Ma è dentro ognuno di noi la fuliggine, l’opaco indecifrabile.

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