Acerbi non è sanzionabile, ma Juan Jesus è in buona fede, il fatto esiste ma non sussiste, dunque non è successo niente, parole, parole, parole, i due se le sono dette ma nei minimi prevedibili da leggi, ordinamenti della giustizia sportiva, il brasiliano non si è inventato nulla, Acerbi non lo ha offeso, si è fermato a un frasario scortese, io dico ignorante, l’Inter può godersi il suo difensore, a Napoli prevedo tumulti contro il Nord, presumo che De Laurentiis possa reagire come sa in esclusiva.
Il totale dice che non ci sono prove, non ci sono testimoni, non c’è la prova televisiva, c’è soltanto la tesi di uno contro un altro, il tribunale ha una sua realtà processuale diversa e opposta da quella che è la realtà “reale”, evidente, ma non cado certamente nella pratica schifosa dei processi di piazza, nelle sentenze di pancia, nel desiderio di allestire ghigliottine.
Nel calcio poi entrano in campo le curve, nel senso dei tifosi, la ciurma più becera avrebbe voluto dieci giornate di squalifica per l’interista, quella nerazzurra l’assoluzione a prescindere.
Conoscendo le abitudini di certa feccia penso che Acerbi verrà accolto dalla ola nerazzurra a Milano e da insulti grevissimi negli stadi lontani da San Siro, e allora vedremo se si verificherà il livello minimo di ragionevolezza per andare a condanna. Speriamo di non assistere, nello studio di Porta a Porta, allo show di Bruno Vespa con il plastico del campo di calcio e le figurine di Acerbi e Juan Jesus in sfida verbale. Ma non posso escludere nemmeno questo. Ripensandoci siamo nella settimana di Pasqua ed è cosa buona e giusta che Jesus abbia concesso il perdono al peccatore ignorante.