PUPO MITO DI BIELORUSSIA

C’è la coda davanti i botteghini per assistere allo Slavyanskij Bazar di Viebsk, ridente borgo della Bielorussia, terra del compagno Lukashenko. Lo spettacolo ha avuto avvio alle ore tredici dello scorso 12 di luglio e si concluderà lunedì 17, in serata. Il programma prevede musiche slave interpretate da artisti provenienti dalla madre Russia, in passato anche dall’Ucraina, quindi dalla Polonia, Jugoslavia e Bulgari.

Al festival, tipo Sanremo da cui “Perché Viebsk é Viebsk”, si ascoltano bravi folk e pop. Fino al 1992 l’evento si svolgeva altrove e negli anni belli in alcune città dell’Unione Sovietica, ma dopo lo “sfacelo” della stessa, si è ritenuto di conservare la tradizione nel rispetto delle varie culture slave. L’albo d’oro registra le vittorie di Rusiana, di Donny Montel (all’anagrafe Donatas Montvydas, è un lituano), Tose Proeski, Polina Smolova, Bobi (sarebbe Boban) Mojsovski con il colpo di scena di Rodrigo Alvarez de la cadena, cantante messicano.

Tutta questa solfa per spiegare come la performance del sombrero deve aver eccitato e convinto il nostro Ghinazzi Enzo, che a sessantasette anni si fa chiamare ancora Pupo, a partecipare all’edizione in corso. Devo segnalare che nello scorso marzo si sono svolte, nel nostro territorio a Montegiorgio, le qualificazioni al bazaar bielorusso.

Ora il Ghinazzi, con la recidiva di una partecipazione rientrata all’ultimo secondo in uno spettacolo a casa Putin, cioé Cremlino dove si svolgeva Road to Yalta, ha voluto stavolta accettare l’invito, lui ama il gioco d’azzardo (eviterei l’aggancio con la roulette russa) e sfida i bacchettoni dell’ideologia anti, esibendosi con un gelato al cioccolato o un su di noi che, in rapporto a certe cantilene slave, potrebbero spaccare. L’eventuale presenza del compagno Lukaschenko non lo disturba affatto: “Io lavoro, non faccio politica”, se il capo bielorusso gli chiederà la foto ricordo di sicuro non troverà rifiuto, Ghinazzi-Pupo sa come trattare il pubblico e il privato (giace con due mogli-compagne, coppia aperta, la vita l’è bela), dunque a Viebsk, a Viebsk, rivisto e corretto dalle Tre sorelle di Cechov, sempre da quelle parti stiamo.

Non ci sarà la diretta in Italia, dove dobbiamo beccarci ancora Amadeus. Però Pupo incasserà il dovuto come ospite d’onore. Qualcuno lo avrà pure informato che in quella città nacque Chagall, autore di un quadro dal titolo Il Cucchiaio di latte. L’artista non avrebbe immaginato che sarebbe poi arrivato un Gelato al cioccolato.

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