MADRE CORAGGIO (DENUNCIARE IL FIGLIO STUPRATORE SI PUO’)

Questa volta i genitori sembrerebbe non c’entrino. Sembrerebbe, perché di fatto è stata la mamma del capobranco a scoprire la faccenda e denunciarla alla Polizia Postale. E’ quasi la notizia dell’uomo che morde il cane.

Capodanno 2022, Firenze. Nove ragazzini e dieci ragazzine (ma gli indagati a vario titolo sono 24, tutti sotto i 16 anni) chattavano da una settimana per organizzare un bel festino per la notte del 31 dicembre (“Ci divertiremo raga”, “Oh ma portate roba buona”) a base di droga e alcol. Fin qui, tutti consenzienti. Nelle ore che portano al primo gennaio, però, il più grandicello – che aveva messo a disposizione la casa dove non c’erano mamma e papà – abusa di due dodicenni (“Ci avevano garantito di essere più grandi”, ha provato a minimizzare…) e si fa filmare durante l’impresa.

Pasqua 2023. Le sorprese sono parecchie, per il capobranco ma soprattutto per la madre che di nascosto va a vedersi i contenuti del cellulare del pargolo. Sobbalza quando vede quel paio di minuti (secondo gli inquirenti il video è stato tagliato) in cui il suo giovane eroe si approfitta delle due malcapitate. Vero che, negli altri locali della casa, sembrerebbe che il resto del branco si desse da fare consensualmente, ma quando la mamma inorridita non crede alla spiegazione del figlio (“È uno scherzo”), viene fuori che le due dodicenni non erano affatto d’accordo sull’atto sessuale e forse neanche troppo lucide per opporsi. All’abuso avrebbe poi partecipato anche qualcun altro.

La descrizione degli inquirenti è spietata: “Emerge un quadro di assoluto svilimento delle persone, degradate e considerate al pari di oggetti con cui soddisfare un mero bisogno fisico”. “Superficialità e indifferenza di chi assiste divertendosi, di chi riprende con soddisfazione e curiosità, di chi divulga con inconsapevolezza, banalizzando fatti che sono molto gravi”.

In queste ore la Polizia sta cercando di capire se i video siano stati inviati anche in Rete, anche se per il momento non risulta — per fortuna — che nessuna di queste immagini sia finita online. Per il momento sono imputati di stupro, nonché di produzione e detenzione di materiale pornografico.

Per una volta lasciamo stare il processo alla società, ai genitori, alle zucche vuote di questa generazione, che qualche genio – da qualche parte – lo avrà pure prodotto, al conflitto tra insegnanti, alunni, madri e padri.

Soffermiamoci sulla signora mamma che ha sentito puzza di bruciato, ha indagato per prima, ha scoperto il fuoco, ha messo alle strette il figlio e poi lo ha consegnato agli agenti. Così si fa, così si può fare, così si deve fare: bisogna avere coraggio, molto coraggio, perché denunciando le colpe degli eredi si smascherano le mancanze proprie. Non è da tutti: brava mamma, quindi, perché rende possibile la giusta pena per un manipolo di criminali e – soprattutto – regala un po’ del suo coraggio alle vittime, che per molte cause spesso non ne hanno neanche un’oncia.

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