ALTRO CHE LAGNA, LA STEPHENS FACCIA UN MONUMENTO A INSEGNO

Di cosa ci tocca discutere. Colpa di quel finto politicamente corretto che da anni inonda società e televisioni, rendendo mostri gli schietti e i trasparenti, e santi i doppiogiochisti e i cerchiobottisti.

L’ultima vittima di questo calderone angelico è Pino Insegno, fresco di ritorno in Rai con la conduzione a settembre del Mercante in fiera e, a gennaio 2024, de L’eredità al posto di Flavio Insinna.

Forse molti non gli hanno ancora perdonato il suo schieramento incondizionato a Giorgia Meloni, fatto sta che è finito nell’occhio del ciclone per una frase – da lui poi smentita – nei confronti di Ainett Stephens, ex gatta nera del Mercante in fiera.

In un’intervista al blog di Davide Maggio, Insegno aveva escluso un ritorno della modella nel suo nuovo Mercante in fiera sulla Rai con questa frase: “Ovviamente ci sarà la Gatta Nera, la stiamo cercando. Ainett è diventata un po’ più grande, sono passati tanti anni, ma resta un’indimenticata icona di quel programma”.

Sono bastate queste poche e semplici righe per trasformare Pino Insegno in un retrogrado e insensibile sessista.

Un’uscita considerata infelice e penosa da una buona fetta di utenti social, sempre pronti ad inveire dall’alto della loro integerrima integrità morale. Ma anche la Stephens non è stata da meno. La sua reazione, pensa un po’, non si è fatta attendere: “Oggi come oggi abbiamo il potere di esprimerci, abbiamo le nostre idee, non viviamo più soggiogate dai maschietti. Tutta questa situazione di benessere, di cui possiamo godere oggi noi donne, sicuramente è andata a giovare sul nostro aspetto fisico e anche a livello mentale. Siamo più radianti. Quindi io mi sento più viva che mai, più fresca che mai, più affascinante che mai. Mi dispiace se hai usato il termine sbagliato e io, veramente, pretenderei delle scuse, come minimo”.

Insomma, il classico vittimismo che punta a denigrare l’uomo maschio anche quando non sussiste reato.

Che poi, scuse di cosa? Per aver fatto intendere che la prossima gatta nera (non è detto che ce ne sia una) dovrà essere nuovamente una ventenne e non una quarantenne? Non è di certo Pino Insegno a fare le regole, bensì la televisione, l’azienda in questione. È dagli ultimi anni del Bagaglino che non si vedono soubrette over 40. Dove sta l’offesa? Ainett Stephens ha 41 anni. Li porta benissimo, ma sempre 41 sono. Anche i calciatori e le calciatrici – o gli sportivi in generale – a 35 anni vengono considerati “grandi”, ma non per questo puntano il dito o si lasciano andare ai berci più beceri.

La Stephens non è più adatta a quel ruolo: se ne faccia una ragione. Se avesse fatto strada, oggi non starebbe neppure qui ad elemosinare un lavoro che svolse vent’anni fa.

Si è chiesta se forse, dietro tutto questo, non ci sia una riluttanza da parte della Rai nel mettere sotto contratto utenti Onlyfans? Perché la Stephens va molto forte sulla piattaforma per adulti, stuzzicando i maschietti che “soggiogano” con frasi come “oggi graffiante come una tigre…tutta da scoprire”.

Perché nella vita non esistono solo ammiccamenti o testosterone, ma anche contenuti morali, valori etici. Ciò non toglie che sia una bellissima donna dal fascino indiscutibile. Prendersela con Insegno, però, non cambierà le cose.

Ma forse, facendo due conti, la frase del conduttore non è che poi stia nuocendo così tanto alla venezuelana. È da due giorni che si parla di lei: non succedeva dai tempi del Grande Fratello VIP, dove tentò di far passare Amedeo Goria come un molestatore seriale. Recidiva.

Finita nel dimenticatoio, adesso risorge da una banale e innocente frase di Pino Insegno estrapolata e interpretata a proprio uso e consumo. Se Pino Insegno le deve delle scuse, lei gli deve un bel grazie per averla fatta riapparire in tendenza nei motori di ricerca di Google. Un bel baratto.

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