PENSA SE E.T. INCONTRA DANTE NELLO SPAZIO

di MARCO CIMMINO – C’è modo e modo di celebrare i settecento anni dalla dipartita del sommo poeta: qualcuno organizza convegni, qualcun altro biascica sciocchezze in televisione e c’è perfino chi pensa che Dante sia solo il nome, un po’ bizzarro, di un olio d’oliva.

Fra tutti questi diversi approcci all’Alighieri, spicca quello, certamente originale e non privo di fascino, adottato dall’editore bolognese Giorgio Armaroli, che, per i tipi della sua “Scripta maneant”, ha licenziato un’edizione della Commedia che potremmo definire ‘stellare’. Abbinando una geniale operazione di marketing a un’altrettanto geniale impresa scientifica, Armaroli ha deciso, in concorso con le autorità spaziali russe, che la prima di settecento preziose copie del poema dantesco, incisa su di un foglio di titanio e oro che resisterebbe anche a un discorso di Mattarella, accompagnerà, nel suo viaggio verso il sole, la sonda Soyuz 19, in partenza da Baikonur il prossimo ottobre.

Insomma, Dante tornerà a solcare i cieli, per approdare a un glorioso incontro con quell’amor che move il sole e le altre stelle. Bella idea, bella iniziativa. Io, però, che intingo la penna non nel calamaio, bensì nel più saturnino dei magma, provo ad immaginarmi se, al di là dell’atto simbolico, questo prezioso manufatto dovesse capitare davvero in mano a un extraterrestre, a testimoniargli la grandezza dell’intelletto umano.

Innanzi tutto, molto probabilmente, il nostro alieno non ci capirebbe granchè, tra metafore, metonimie, terzine di endecasillabi e fiorentino del XIV secolo. E, fin qui, nulla di male: ET apprezzerebbe la fattura dell’oggetto e lo catalogherebbe opera d’arte tout court, come fosse un ombrello o una scultura di Pomodoro.

I guai verrebbero se comprendesse di trovarsi di fronte a un testo scritto e, con le solite complicatissime e magnifiche macchine che possiedono gli alieni nei film, lo decifrasse. Mal ce ne incorrerebbe, perché il nostro extraterrestre crederebbe di essere al cospetto di una civiltà raffinata e universalista, fondata su fortissimi valori etici, con un’identità sicura e con regole sociali, civili e religiose precise. Una società in cui chi sbaglia paga e chi ben si comporta riceve un premio meraviglioso: un mondo in cui i cattivi stanno giù e i buoni stanno su, insomma. E, probabilmente, gli verrebbe voglia di conoscere questa gente così austera e morale. Organizzerebbe il solito viaggetto nell’iperspazio e apparirebbe, a bell’agio, nel centro di una delle nostre metropoli. Magari, proprio quella Firenze la cui descrizione dantesca invoglierebbe chiunque a visitare.

Però, constatata coi suoi sensibilissimi strumenti la reale essenza dei terrestri di oggi, si troverebbe di fronte a un bivio: o ammettere di avere sbagliato i calcoli del suo volo interstellare e di essere atterrato sul pianeta sbagliato, oppure mandare al diavolo Dante come un mentitore della più bell’acqua. Vagli a spiegare, all’alieno, che i tempi cambiano: e non sempre in meglio…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *