NUOVO RINASCIMENTO ITALIANO: ORINARE NELLA BOCCA FEMMINILE

Tutti si aspettavano le dimissioni di Luis Rubiales dalla presidenza della Federcalcio spagnola, dopo che la Nazionale femminile ha vinto il Mondiale e lui, durante la premiazione, ha stampato un bacio in bocca (durata non superiore ai 2 secondi) a Jenni Hermoso, la capitana. Invece Rubiales ha umiliato anche quest’ultimo possibile scampolo di pudore. E’ scoppiato il finimondo: figurarsi se in questo contorto mondo politicamente corretto e scorretto con l’alternanza delle montagne russe, la gogna mediatica non sarebbe scattata sulla testa di Rubiales…

Non intendo minimizzare. Un bacio in bocca, sempre spagnolo e sempre durante i festeggiamenti per le furie rosse (stavolta maschili) vincitrici di Sudafrica 2010: quello tra il portiere Iker Casillas e la giornalista Sara Carbonero, però, rese pubblica una relazione – che sarebbe sfociata nel matrimonio – di cui erano a conoscenza soltanto i soliti bene informati. Non intendo enfatizzare.

La bocca è luogo sacro, non solo quella femminile: è da lì che sgorgano le parole, i pensieri, i sentimenti, è quello il primissimo contatto dell’amore dopo una mano nella mano. La bocca può essere un affresco persino quando resta chiusa: con un sorriso dolce o amaro, per una pensierosa stretta di labbra, con quella specie di tilde che può esprimere imbarazzo o confusione, sorpresa. Persino il silenzio, quando la bocca tace, può diventare significativo e pesante più di qualsiasi altra parola, qualsiasi altra espressione. Impossessarsene in mondovisione è reato morale.

Confesso che in qualche momento di euforia, fraintendendo uno sguardo o una ebbrezza che non era invece affatto reciproca, ho preso tra le mani le guance di una donna e l’ho baciata, Venendo respinto. Non mi sentivo né profanatore né irrispettoso né scorretto: mi sentivo semplicemente un imbecille. Capita anche alle donne di dare un bacio a un uomo, equivocando la sua gentilezza con una disponibilità fraintesa. Fino a che tutto avviene in privato, finisce lì, con un due di picche da incassare per essere più prudenti la prossima volta. Teniamo gli episodi circoscritti tra le debolezze umane, per cui c’è sempre e comunque un conto da pagare.

E’ un periodo in cui i femminicidi scalano le classifiche della cronaca, in cui si cerca di restituire ad alcuni cervelli quei neuroni che scivolano negli abissi delle parti più basse e infime del corpo. Un’epoca in cui il rispetto è sconosciuto, calpestato, accantonato. Il buonsenso, il semplice buonsenso potrebbe essere la prima elementare medicina, come un’aspirina al primo sintomo di influenza. Ma il buonsenso ce l’ha chi è intelligente, chi non ha intolleranza all’aspirina insomma.

Questa lunga premessa per arrivare allo sconcerto avendo appreso dell’iniziativa di alcune palestre della famosa catena “McFit”, a Torino: pensando di essere originali, goliardici, estrosi, i genialoidi hanno montato gli orinatoi maschili a forma di bocca femminile aperta, con tanto di labbra rosse e denti bianchi che sporgono nella parte superiore. La denuncia è stata una segnalazione social corredata da una fotografia, da parte di Greta Squillace, vocal coach e vincitrice di “The Voice of Italy”. E pazienza se si specifica che l’opera è pensata da una designer olandese: è solo la conferma che anche le donne possono diventare pessime.

Sempre @ltroPensiero.net ha pubblicato un articolo su quell’hotel che in Gallura, per festeggiare un cliente, ha fatto sdraiare una modella ricoperta di cioccolato, sul buffet. Rinascimento italiano, dalla Gallura a Torino, che in quest’epoca decadente colleziona porcherie a ripetizione. Non c’è molto altro da aggiungere, né da commentare: ognuno di voi cataloghi la vicenda degli orinatoi a forma di bocca come peggio preferisce: maleducazione, ignoranza, sessismo, volgarità, indecenza, vergogna.

Questa profanazione della sacra bocca certo non è una debolezza: deve avere un conto da pagare assai più salato di chi una bocca femminile ha osato baciare. In un caso e nell’altro, non si fa. Nel caso della Hermoso ci voleva come minimo un consenso (la Federazione iberica, invece, ha persino cercato di farlo passare come un bacio consensuale…), nel caso degli orinatoi l’unico consenso di cui sentiamo il bisogno è quello di un giudice: consenso a una condanna esemplare. Adesso con certi scempi basta davvero.

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