NON SONO VIP SE NON HANNO MANIE PATOLOGICHE

Manie, vizi e capricci, ossessioni al limite del patologico, forsanche di più. Vezzi da star o vip che dir si voglia, da gente del bel mondo, dello spettacolo che, lo spettacolo, riescono a darlo anche per i loro modi di fare al limite del ridicolo. Si va dall’innocuo pasticcio di carne ricoperto di purè di patate (shepherd’s pie, ndr) del chitarrista dei Rolling Stone Keith Richards, al berretto portafortuna di Bono Vox, del quale il leader degli U2 non farebbe a meno per nulla al mondo, tanto è vero che, arrivato nel nostro Paese, si accorse di averlo dimenticato e per 1500 euro se l’è fatto spedire al volo (è il caso di dirlo) in aereo.

Si va dalla mania dell’igiene dei denti di Katy Perry, al biliardo del mago del reggaeton estivo Enrique Iglesias: nel suo backstage deve esserci sempre. Dal cioccolato di Robbie Williams, all’aria condizionata di Justin Timberlake: cantautore, ballerino, attore, produttore discografico e maniaco dell’ordine, pare si faccia sostituire i filtri dell’aria condizionata in ogni albergo in cui passa la notte.

Si prosegue con le maschere di sangue adottate da Kim Kardashian, al no-sex prima di un concerto di Lady Gaga, alla faccia della trasgressione. La nostra Arisa adora fare il bagno vestita, mentre Victoria, la bassista dei Maneskin, sembra soffrire di FOMO, «fear of missing out», ovvero la paura di perdersi sempre qualcosa. Per questo motivo ha raccontato a Radio Deejey di uscire ogni sera: «Anche se sono stanchissima».

Nell’elenco c’è anche Orietta Berti, che colleziona bambole, ma qui siamo al dilettantismo puro, cose da Barbie, non da jet set. Nulla in confronto a Madonna: la regina del pop non ammette di utilizzare wc già testati da altri. Per questo motivo, quando gira il mondo per i suoi concerti, gli hotel sono costretti ad intervenire direttamente sui water e, perlomeno, a cambiare la tavoletta. È la Madonna, senza il punto esclamativo (!). Non è un’imprecazione, è solo la regina del pop che questo esige e che così è stata abituata. Roba da mandarla cordialmente a… nei campi.