NON LO DICE IL CORANO DI AMMAZZARE LA MUSICA

di JOHNNY RONCALLI – Nel Corano non c’è condanna esplicita alla musica, c’è condanna delle “storie ridicole” che allontanano da Allah, condanna che compare nella Sura di Luqmàn. La Sura di Luqmàn è una delle 114 sezioni del Corano e da qui nasce l’integralista travisamento che porta alla condanna della musica da parte dei talebani.

Uso la parola travisamento, ma non c’è equivoco, il talebano legge, usa e consuma come gli conviene. Può suonare stonato occuparsi di musica tra il volo di un C130 e le esecuzioni sommarie tra le macerie, ma in questo tempo dannato anche di musica si muore: Fawad Andarabi, cantante folk afghano (NELLA FOTO), evidentemente diffondeva “storie ridicole” e altrettanto evidentemente è stato prelevato da casa sua e ucciso.

Le storie ridicole pare abbiano a che fare con la gioia, la tristezza, la malinconia e la speranza evocate nel cantare la propria terra e i propri avi. Qualità intrinseche della messa in ridicolo sono la derisione, l’ilarità, la parodia, ma niente di tutto questo pare appartenesse all’arte di Fawad Andarabi.

La rabbia è un turbinio, un mulinellio che diviene uragano, l’annuncio che la musica verrà messa al bando, ridicola o no, e certo sarà messa al bando per le donne, che non potranno ascoltare e non potranno suonare. La rabbia è una tempesta nel deserto, i pugni pieni di sabbia che non possono trattenere, il pensiero che qualcuno possa decidere il diritto alla musica e a quale musica. La rabbia è un vento che non puoi governare, un vento incurante di Sure e Scritture, un vento che preesiste a Sure e Scritture e che da sempre diffonde e per sempre diffonderà il canto del passero afghano, profondo e leggero, malinconico e sì, chi potrà spiegarlo a loro, pure ilare e spensierato, forse ridicolo a orecchi ignari, imbavagliati e prigionieri.

Ecco, sì, prigionieri, loro, e il passero libero.

La rabbia, infine, per la mala fede, perché io non credo nell’integralismo dei gerarchi talebani, credo nell’integralismo dei kamikaze indottrinati, questo sì, ma come lo stato maggiore nazista e tutti gli altri prima e dopo, nessuno razzola quel che predica, tutti vogliono indottrinare per esercitare il controllo.

E allora come i gerarchi nazisti, vessilliferi di ordine e disciplina, io sono certo che dietro le quinte si consumino orge e baccanali, arlecchinate e sarabande.

Storie che più ridicole non si può.

 

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