NEURONI LIQUEFATTI AL COVID PARTY

di JOHNNY RONCALLI – Che bella gioventù. Talvolta accusata di dormire sugli allori, di non avere piglio intraprendente, a volte sorprende per lampi di genio assoluto, temporali di creatività unica, accompagnati da tuoni assordanti.

Mesi difficili questi, indubbiamente, e ciò nonostante mesi che hanno innescato picchi di estro e inventiva assoluti. Non sempre encomiabili, no, però diamine, ci si annoia, una valvola bisogna pur trovarla. Ad esempio, solo per citare le ultime trovate, l’imprenditore indiano che si fa costruire la mascherina d’oro,  non volendo essere secondo al poveretto che se n’era procurata una d’argento.

Il ministero della salute indonesiano che promuove una gamma di prodotti a base di eucalipto la cui efficacia anticovid è garantita per decreto. In particolare la collana all’eucalipto, immancabile. In questo caso si evidenzia filologia, la collana esorcizzante ha un nobile precedente nel girocollo all’aglio contro i vampiri.

Nostalgia dei voli aerei? A Taiwan il rimedio è servito. Voli finti, con check-in, imbarco e finto decollo. Irresistibile. A Miami invece si ottimizza. C’è il Covid? E allora via con il Covid Store, tutto, ma proprio tutto quello che può servire per l’armamento e l’autodifesa dedicata. In grande stile, ovvio: disinfettanti, igienizzanti per mani, sterilizzatori ai raggi UV, distributori per protezioni di scarpe e così via. Tutto stilosissimo, chiaro, tutto Miamissimo. Si coglie l’attimo insomma, Orazio ne sarà fiero. Oppure andrà su tutte le furie, ma lui che ne sa, vecchia ciabatta.

Ma si parlava di giovani. Il primato, in fatto di creatività, spetta ad alcuni gruppi studenteschi di college dell’Alabama. Profondo sud est degli Stati Uniti, profondo, profondissimo sud est anche del loro apparato neuronale. Per dire che siamo veramente alla periferia della ragione, alla periferia  non del buon senso ma del senso. L’uomo come bestia suona offensivo nei confronti del regno animale, perché nessun essere vivente agisce con questa scellerata condotta.

Feste Covid nelle quali vengono intenzionalmente invitate persone positive, studenti che scommettono su chi si ammalerà per primo, studenti che puntano su sé stessi per accaparrarsi il montepremi. Prima la smentita, poi la conferma, anche delle autorità. L’Alabama è uno stato con una storia complicata e travagliata, neri e poveri cristi in genere non se la sono passata bene fino agli anni sessanta del secolo scorso. Ancora oggi in qualche anfratto non va meglio.

Angela Davis, Hank Williams, Jesse Owens, Emmylou Harris, Nat King Cole, Harper Lee, Carl Lewis, Eddie Kendricks, Sun Ra, Wilson Pickett, Dinah Washington, Ralph Abernathy, Percy Sledge, Ma Rainey, Odetta, Big Mama Thornton, W.C. Handy, Martha Reeves, John Lewis, Cootie Williams.

Sono nomi di personaggi celebri nativi dell’Alabama con le quali ho familiarità. Sono nomi di celebrità dell’Alabama che gli studenti di cui parlo certamente ignorano. Persone che hanno dato un grande contributo artistico, civile, umano alla loro comunità e al mondo intero. Persone alle quali una iniziativa come quella degli studenti che ho citato suonerebbe ignobile e abietta. Neanche immaginabile a dire il vero. E comunque, tanto per confermare chi abbia più seguito: è di queste ore la notizia che in Texas un giovane è morto per aver partecipato a un locale Covid party. Gli sopravvivono le parole del suo tardivo ravvedimento: “Pensavo fosse tutto falso, ma non è così: ho sbagliato”. Piccoli deficienti crescono. E purtroppo muoiono.

Mi chiedo, di chi sono figli questi studenti? Che insegnamenti hanno avuto? Che coscienza dimora nel loro cuore? Perché alla fine io non mi rassegno, non si può fuggire dai buoni insegnamenti ricevuti. A patto di riceverli però. Siamo in pieno territorio start-down, altro che start-up, livello terra senza possibilità di decollo. Neuroni liquefatti. Che bella gioventù.

Un pensiero su “NEURONI LIQUEFATTI AL COVID PARTY

  1. Fiorenzo Alessi dice:

    Egr. Dott. JOHNNY RONCALLI,
    dice bene lei, e scrive ancora meglio.
    La GIOVENTÙ è ridotta a rebus , perché di questo credo si tratti , non di “problema”.
    È un tempo della vita che ha sempre affascinato ed insieme angosciato.
    La GIOVENTÙ, o GIOVINEZZA se si vuole, l’hanno pure “cantata” in tanti : da Omero a Leopardi, passando per De Andre’ e financo per Mussolini .
    Accostamenti al limite della blasfemia, ma si fa per dire.
    Finiamola però, una buona volta, di …giustificarne la stoltezza con i consueti rimbalzi d’ipotetiche corresponsabilità a cattivi maestri , od addirittura ad assenza d’insegnamenti.
    Se, all’interno del contenitore comunemente detto testa, o cranio , od anche “capa“, uno tiene quell’optional che la comune vulgata chiama cervello , DEVE farlo funzionare.
    Come direbbe quel genio di saggezza del Principe De Curtis …a prescindere.
    Ma lui saggio, e signore, lo nacque: noi ormai dobbiamo fare i conti con un’ignoranza oceanica (non solo appannaggio della gioventù, eh !) , e con un’ infinita miseria morale .
    Cordialmente.
    Fiorenzo Alessi

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