METTERE LA MAMMA IN FREEZER

Bianca Balti, super modella che pur compiendo 40 anni fra pochi giorni resta bellissima, vuole congelare i propri ovociti. Intende farlo per eventuali future gravidanze o anche per altri motivi, medici o di salute.

Questa pratica sembra, è proprio il caso di dirlo, l’uovo di Colombo per risolvere tutti i problemi delle donne alle prese con la scelta difficilissima fra carriera e maternità.

Balti non è l’unica che sostiene la pratica del social freezing: come lei anche l’attrice Sienna Miller e la nostra Matilde Gioli, meravigliosa dottoressa Giulia Giordano della seguitissima serie tv DOC.

Alla Balti l’idea sembra talmente buona che ha addirittura deciso di regalare la procedura a sua figlia Matilde, oggi 17enne, per il suo ventunesimo compleanno.

Fin qui la cronaca, nella quale non entrerò perché ognuno fa quello che vuole.

Ma la notizia mi ha fatto riflettere su una tendenza tristemente in crescita fra le adolescenti: sempre più ragazze impegnate nello studio dichiarano di non volere figli perché la prole limita la libertà di carriera.

Vogliamo dar loro torto? No, non possiamo. Perché alle condizioni attuali della società (da qui il mio “tristemente”), hanno ragione.

Studi fino a circa trent’anni (includendo esperienze all’estero, master e via costruendo); trovi un lavoro, più facilmente fuori dall’Italia perché oltre confine gli stipendi sono più alti; poi, piano piano, diventi sempre più brava e quando sei lì lì per fare il salto migliorativo, non puoi rischiare che due striscette rosa su un test di gravidanza ti dicano che dentro di te c’è una piccola persona, con la precisazione che questo può capitare anche se non sei sposata o stabilmente in coppia.

E così, fin da subito, scegli il progetto in Giappone, che certo ti assorbirà la giornata per 12 ore ma che, allo stesso tempo, ti consacrerà ottima professionista, magari anche migliore di tanti colleghi uomini.

Poi il tempo passa e il tuo corpo invecchia, produce sempre meno ovociti (fino a non produrne più) e l’idea di un figlio, che nel frattempo era tornata attraente nella tua testa, non è più realizzabile.

E qui entra in gioco Bianca Balti con la sua idea del congelatore: fai tranquillamente la tua vita e la tua carriera figlia mia; poi, quando sei pronta, fai anche un figlio. Apri la cella dei surgelati e hai quel che serve.

Funziona. Salvo dire che un figlio non basta partorirlo, c’è anche tutta la sua vita successiva, in cui c’è sempre bisogno della parola di un genitore.

E sostenere un figlio adolescente avendo 50 anni è un discorso, avendone 60 o 70 è un altro, perché a quel punto genitori e figli sono separati da quasi più di una generazione. Troppo.

Il punto è che bisogna lavorare perché la scelta, soprattutto per le donne, fra figli e carriera, non debba essere più così netta.

Questo è uno dei cavalli di battaglia di tante campagne elettorali, un tema che piace moltissimo ai politici, non ultima Giorgia Meloni che ha dichiarato esattamente questo: “Le donne non debbano più scegliere”. Bene, ottimo.

Ma quando tutto ciò diventerà realtà?

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