Volete mettere Mentana? Inattaccabile, di quelli che sono nati con la camicia di seta pura e, crescendo, hanno trovato sarti e stilisti abili a cucire stoffe preziose sulle quali non si segnala mai nemmeno una macchia di sugo.
Il diretto-re di La7, già di Tg5, già in Rai e già di altre faccende, è pure il creatore di “Open”, giornale on line, ovviamente illustre, di altissima caratura, quasi in cachemire; Open informa su tutto lo scibile e si è specializzato in fact checking, metodo che smaschera eventuali bluff o bufale, accerta se la notizia sia falsa o vera perché valuta tutte le fonti, trattasi di debunking che demolisce tutto ciò che è falso e antiscientifico, direi una missione evangelica firmata da LUI, EM.
Ora quei maledetti delle “Iene” sono andati a sfruculiarlo su uno degli ospiti puntuali dei tiggì condotti da Mentana, figlio di Franco, grande cronista de la “Gazzetta dello sport”. Lo special guest si chiama Fabbri Dario, analista politico, esperto di quasi tutto, in particolare di Putin e affini. Spesso e volentieri, il Fabbri viene presentato come “Dottore”, un titolo che qualunque posteggiatore riserva al cliente in parcheggio ma il dottorato del Fabbri non esisterebbe, il corso universitario di scienze politiche non è stato ultimato, troppi gli impegni, troppe le ospitate.
Le “Iene” hanno chiesto, come sanno chiedere, dunque con il microfono in una mano e il machete nell’altra, perché “Open” e Mentana non si siano occupati del fact checking sulla falsa laurea del Fabbri. Ebbene, Mentana prima ha scippato il telefonino all’inviato dicendo che era roba ormai sua, poi ha giurato sulla propria madre (!) di non avere mai chiesto chiarimenti all’ospite sulla questione specifica, ma trenta secondi dopo, con il tono che gli è tipico ed appartiene alla razza marchese del Grillo-La 7 (Gruber, Formigli, Scanzi, Travaglio e soci, io so’ io e voi nun siete un cxxxo) ha detto di avere accertato la vicenda, parlandone con Fabbri, ma di non dover rispondere, chiarire, illustrare, sono affari loro, suoi, non gli interessa quello che gli altri, “Iene” comprese, possono sostenere, dire, pensare, dire, fare e baciare.
Fine della trasmissione, il telefonino è passato di mano, l’indipendenza di “Open” è stata smascherata in minuti cinque, la dolcezza del suo capo ha traballato tra uno scippo e una smorfia della bocca a denti stretti, Mentana Enrico sembrava una Belva, qualunque riferimento alla sua compagna è voluto.
Attendiamo Fabbri in studio, non verrà più chiamato “dottore”, il direttore dovrà però restituire il telefonino, sarà finalmente un gesto di eleganza e soavità. Così potremo chiamarlo Dolce&Mentana.