EBBENE SI’, JANNIK PUO’ ESSERE PERFETTO

Eccoti lassù, Jannik. Dopo quasi mezzo secolo, come il grande Panatta, nell’Olimpo del tennis italiano e mondiale.

Con i tuoi modi, il tuo nome, i connotati così poco italiani da rendere facile attaccarti (anche) per le diserzioni azzurre alle Olimpiadi, in Coppa Davis. Tutte manifestazioni alle quali le star, per varie lecite motivazioni, vanno o non vanno se ne hanno o non ne hanno voglia.

Inizio da qui, dai sassolini nelle scarpe, nel giorno in cui vinci l’ATP di Pechino spazzando via Alcaraz in semifinale e la bestia nera Medvedev all’ultimo chilometro. Capolavori di intelligenza agonistica, fisica, tecnica, mentale. E di forza, quell’impensabile forza travolgente che sembra impossibile possa sprigionare il tuo fisico da ciclista.

Bravo Jannik, grande Jannik. Abbiamo il Sinner perfetto.

Dedicato a chi ha sempre creduto in un rosso 22enne tra i 4 più forti del mondo, dedicato a chi continuerà a storcere la bocca perché non potrà più aprirla.

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