MEMORIA DELLE NOSTRE VERGOGNE FASCISTE

Giornata della memoria, un alveare di parole, di accuse, di controaccuse, di distinguo, purtroppo anche di silenzi e di indifferenza. Ne proponiamo poche, ma essenziali e definitive: sono di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica:

La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa. Non si deve mai dimenticare che l’Italia adottò durante il fascismo — in un clima di complessiva indifferenza — le ignobili leggi razziste: il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio.

Punto. Sono le responsabilità nostre, di noi italiani, che non possiamo dimenticare. Nè tanto meno possiamo attenuarle con il solito benaltrismo, vogliamo parlare del comunismo, di Stalin, delle vendette partigiane? Peggio ancora, con la garrula teoria “Mussolini in fondo ha fatto anche cose buone”, eccetera, eccetera. Certo, parliamo, parliamo sempre. Ma tutto questo non toglie niente a quelle di Mattarella, giuste e indiscutibili. Le nostre, di noi che crediamo nella libertà come bene supremo. 

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