MASCHERINE, VERGOGNA IN FARMACIA

Se non è una vergogna nazionale questa, allora non lo è nessuna, nemmeno una delle tante che conosciamo. Al centro di questo nuovo focolaio, ancora le mascherine. In particolare quelle definite ormai mascherine di Stato: certificate, 0,50 euro più Iva cioè 0,61 al consumatore, figlie di un accordo tra il commissario straordinario Arcuri e i rappresentanti di varie categorie dei commercianti, tra questi pure i farmacisti.

Nemmeno il tempo di annunciare il grande gesto, di vera politica sociale, che subito tutti quanti toccano con mano la vergogna: in farmacia non si trovano. Si trovano nei supermercati, ma non nelle farmacie. Qui, tanti italiani segnalano che dall’altra parte del bancone rispondono in modo vago e sfuggente, non le abbiamo ancora, non  sappiamo niente, comunque non sono affidabili, se vuole abbiamo i modelli più sicuri, da 3, 4, 15, 20 euro.

Subito all’inizio Arcuri è già su tutte le furie. Convoca una riunione d’urgenza con i rappresentanti delle categorie che hanno sottoscritto l’accordo e lancia avvertimenti di fuoco. “E’ a rischio il patto con le farmacie. Ci hanno mentito”, dichiara. Si parla di nuovi accordi con i tabaccai, per facilitare comunque la distribuzione.

Ovviamente agli italiani resta aperto un dubbio: perchè le farmacie, che attraverso i loro rappresentanti di categoria hanno firmato il patto, nella pratica non vendono le mascherine di Stato? Perchè si premurano di inquietare i clienti avvertendoli comunque sulla scarsa qualità del prodotto?

Sono attesi i soliti comunicati nel solito linguaggio altamente scientifico, in cui saranno chiarite le mille motivazioni dell’ingorgo. Ma l’idea che queste mascherine, concepite per garantire la massima diffusione, alla portata di tutti, abbiano margini di guadagno troppo sottili, resta forse la più malevola, comunque la più attendibile. E comunque, perchè si sappia: il margine è pur sempre del 20 per cento, perchè al commerciante costano 0,39 ciascuna.

Il nuovo mondo, il mondo migliore, che dovrebbe uscire dalla terribile esperienza Covid comincia da qui. Dalle speculazioni sulle mascherine, bene di prima necessità, necessità fondata sulla salute e sulla paura per la salute. Sarà anche il nuovo mondo, ma sa molto di vecchio.

 

Aggiornamento delle 14,30:

da Repubblica.it: I distributori farmaceutici hanno accettato le condizioni del Commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri, siglando un nuovo accordo per la consegna alle farmacie delle “mascherine di Stato”, quelle cioè a prezzo calmierato a 0,61 centesimi (50 centesimi più Iva). I distributori le dovranno andare a prendere nei magazzini del fornitore indicato da Arcuri e trasportare nei depositi di tutta Italia. Presumibilmente le introvabili chirurgiche dovrebbero tornare sugli scaffali nelle prossime 48 ore, anche se sui tempi non c’è certezza.

 

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