Sede storica di ritiri delle squadre di calcio professionistiche e non, l’altro giorno ha ospitato l’amichevole tra Torino e Modena, le cui tifoserie (ci dicono) si stanno cordialmente antipatiche da una vita. Il perché lo ignoriamo. Fatto sta che poco prima dell’inizio della partita, i supporters dei canarini (gli emiliani sono chiamati così perché le maglie della squadra sono gialle, contorni blu) hanno occupato per tempo la tribunetta loro riservata, aspettando l’ingresso dei tifosi avversari. L’ingresso nel piccolo impianto di Pinzolo è proprio sotto la tribunetta di cui sopra, separata solo da una staccionata di legno, e quindi, avvistati i granata in arrivo, i modenesi hanno intonato cori di scherno conditi di insulti vari. Gli animi si sono surriscaldati e si è arrivati a un faccia a faccia pericoloso. L’intervento delle (poche) forze dell’ordine ha contribuito a sedare lo scontro, appena prima che fosse distrutta la staccionata e che gli eroi delle due fazioni arrivassero al contatto.
Da quando in Europa il nostro campionato è scivolato dal primo al quarto posto (dietro a Premier, Liga e Bundesliga) per fascino e disponibilità economiche (per quest’ultimo aspetto sarebbe forse addirittura quinto visti i mezzi dei parigini…), ci interroghiamo sui perché e sui percome. Per quanto mi riguarda, non ho dubbi che uno degli aspetti da affrontare con urgenza sarebbe proprio quello delle tifoserie bellicose, una delle tante cose che inglesi – in primis -, tedeschi e spagnoli hanno messo a posto, nonostante qualche sparuto focolaio. Da noi i belligeranti da stadio, ma anche da autogrill e da ferrovia, continuano a scorrazzare imprendibili e impuniti. Addirittura nelle amichevoli, durante il distensivo periodo estivo.
Speravamo che almeno in estate molti dementi andassero in vacanza, purtroppo invece non è così, anzi sono pronti a rovinarle anche a chi va a passeggiare, fare picnic ed escursioni in una località trentina, assai poco ridente causa Modena-Torino. Avessi detto.