L’ULTIMA SGARBATA CHE NON PROVOCA PIU’ NESSUNO

Viene facile parlare di Vittorio Sgarbi con tono scanzonato, ironico, semiserio o sarcastico. Viene facile ma è sbagliato il principio. Un giullare andrebbe sempre preso maledettamente sul serio, perché un giullare quasi sempre rivela anche di che pasta è fatta la corte, la corte dove si esibisce, dove lusinga e di cui, come tradizione vuole, mette in luce magagne e forzature.

L’ultima di Sgarbi è ormai la penultima, domani sopraggiungerà altro. In odore di giudizio da parte dell’antitrust perchè sovrappone al ruolo di sottosegretario una redditizia azienda personale di conferenziere eccetera, lui inevitabilmente fa quello che gli riesce meglio: il colpo di teatro, sperando e immaginando di sortire bocche aperte, rammarico diffuso, cordoglio generalizzato e condoglianze in omaggio. Si dimette e per di più con effetto immediato, con la mostrina di quello che non è attaccato alla poltrona ed è pure capace del gesto nobile e simbolico, estraneo alla politica nostrana, da Pozzolo in giù. O in su, con tutto il rispetto.

Senza dimenticare che si dimette anche perché ha altro da fare evidentemente, detto tra noi..

Questo è quello che ci immaginiamo sulle prime in realtà, le bocche aperte e il rammarico, perché a lui, tra conferenze, libri, mostre, tele e teloni, di tutto quanto non importa un fico secco.

Tra l’altro, lui sta dove sta, o meglio stava, perché il suo fu amico Berlusca lo ha voluto lì, ma tutti gli altri della cricca ne avrebbero fatto volentieri a meno. E non che gli altri avessero di meglio da proporre, vedi la stirpe dei Sangiuliano.

Però non lo volevano, perché Sgarbi è una grana a priori. Sgarbi è innanzitutto sé stesso, anzi, è solo sé stesso. A lui non importa altro e se così non è, se nel suo intimo regna un altro pensiero, poco importa, a noi è toccata la parte peggiore e questo è un fatto per quel che mi riguarda.

Se penso al mio Paese, alla parte del mio Paese che fatica e che sta male specialmente, mi chiedo a che serve, a che ci serve un giullare avariato che nulla ha dà dare se non il proprio ego? Abbiamo bisogno di Sgarbi? Abbiamo mai avuto bisogno di Sgarbi? È bravo, è competente, nell’arte, ma si creda, di altrettanto bravi e altrettanto competenti trabocca lo Stivale.

Naturalmente non è un addio, trattandosi di Sgarbi è sempre un arrivederci, purtroppo, un giullare va sempre preso seriamente quando sentenzia, perché quasi sempre ci sta menando per il naso. Ma alla fine, quando finalmente ce ne saremo liberati, verrà facile fare un po’ di ironia. Alla fine.

Allora potremo urlare: ce l’abbiamo fatta, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta, vittorio!

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