102 ANNI, PER IL SUSSIDIO GLI RISPONDONO: RIPASSI TRA UN ANNO

Questa è bella, tanto bella da sembrare finta. E sfido chiunque a dire il contrario. Sfido chiunque tra noi, cittadini imprecisi, imperfetti, anche immorali talvolta, ma ancora capaci di riconoscere dove sta di casa l’assurdo.

Antonio Vaccarella è un signore siciliano, ha 102 anni e da quando ne aveva 77 è invalido civile totale. Lo scorso dicembre il figlio Giacinto ci prova. Sa che non è facile, ma perché non tentare. Le quote sono tutte a sfavore, se lo sente, eppure decide di provarci comunque. Osa il salto nel vuoto: compila la richiesta per i benefici previsti dalla legge 104, per l’assistenza al padre ultracentenario.

Un pazzo, folle e sconclusionato. Puoi realisticamente chiedere una cosa del genere per un morto che parla? Per uno che magari fra una settimana nemmeno sarà più al mondo?

Giacinto pensa che in effetti l’idea è un po’ azzardata, ma pensa che può. Pensa anche altro: il padre, ancora in vita, può vantare una targa nel giardino dei Giusti. Non che possa e debba fare la differenza tra lui e un altro bisognoso, ma insomma, Giacinto pensa, o almeno credo, che un poco di riconoscenza sarebbe un bel gesto.

Nel 1943, durante il suo servizio militare, Antonio Vaccarella non esitò a mettere in pericolo la propria vita per salvare una famiglia di ebrei. Questo accadde e questo gli valse tanti anni dopo il riconoscimento.

Ma la burocrazia non guarda in faccia a nessuno. Giusti o sbagliati che siano, e infatti all’atto della richiesta, normalmente evasa in pochi mesi, Giacinto il folle si sente rispondere: torni tra un anno.

Che bel Paese, quasi meglio il formaggio. Dice Giacinto: “Papà oggi non cammina più, ha bisogno di trattamenti fisioterapici, che gli spetterebbero gratuitamente, forniti dal Servizio Sanitario Nazionale. Come si fa a dire a una persona di 102 anni che dovrà attendere ancora un anno? Dov’è lo Stato?”.

Giacinto lo dice e lo scrive a Mattarella e qualcosa in effetti sembra muoversi, ma a questo si deve arrivare?

Che follia Giacinto, cosa mai ti eri messo in testa?

Io questo dico: si parla ovunque del grande Sinner, del campione indiscutibile e ammirevole e nessuno può contestare le lodi e nessuno può mettere in dubbio la giusta attenzione che gli viene dedicata.

Però io, sulle prime pagine dei giornali, in apertura dei TG, dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio, persino a Sanremo e perché no in vacanza a Montecarlo, vorrei vedere Antonio Vaccarella e suo figlio Giacinto.

Mi farebbe stare meglio, pur ricordandomi in che razza di Paese viviamo.

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