LO YOUTUBER CHE DIFENDE GLI YOUTUBER KILLER

Un certo CaptainBlazer, pure lui youtuber (non so se si possa dire collega), che si qualifica come amico di Matteo Di Pietro e dei TheBorderline, pubblica sul suo profilo TikTok un video per commentare l’incidente di Casal Palocco, in cui hanno ammazzato il piccolo Manuel, 5 anni.

«La vita di Matteo e delle persone che gli stanno intorno è già finita, è già distrutta, non c’è bisogno che lui riceva insulti», l’appello dell’illuminato youtuber, con la chiara ambizione di uscirne come quello saggio. Poi specifica, perchè tutti la piantino di dire stupidaggini: «La sfida che stavano facendo loro era una 50 ore in una Lamborghini, non 50 ore correndo con una Lamborghini o 50 ore in movimento con una Lamborghini. Cinquanta ore all’interno significa che l’hanno anche guidata, certo, ma non per tutto il tempo» (naturalmente, alla fine non manca la foglia di fico ruffiana: “È morto il piccolo Manuel e questa cosa mi distrugge e non se lo meritava”. Com’è umano lei).

Via, ammettiamolo: messa così, la storia cambia totalmente. Senza il determinante intervento di CaptainBlazer (ma uno youtuber che si chiama Giacomo proprio non esiste?), senza la sua rigorosa ricostruzione, abbiamo corso il rischio di pensare che quelli nella Lamborghini fossero giovani dementi, invece no, è un pregiudizio, in realtà loro non hanno tenuto in movimento la Lamborghini per 50 ore, si sono anche fermati, ogni tanto.

Soltanto dall’avvocato difensore si sono sentiti rumori più stridenti di unghie sugli specchi. In ogni caso, c’è tutto un movimento garantista e civile che sta lentamente restituendo ai Borderline la reputazione svilita, svilita e rovinata soprattutto dai giornalisti, come spiega apertamente il genialoide CaptainBlazer: anche stavolta, sanno solo “spargere m…”.

In realtà, tecnicamente ai Borderline non va più restituita una reputazione perchè i Borderline non esistono più. Almeno per qualche tempo, magari finchè non si calmano le acque, magari finchè il popolo, secondo tradizione nazionale, rimuoverà e dimenticherà. I titolari del canale hanno deciso di sospendere l’attività aziendale, non si sa fino a che punto spontaneamente oppure su strategico consiglio del legale.

Al netto del polverone, lo youtuber CaptainBlazer può comunque mettersi tranquillo: ha rastrellato un tot di clic facendo la crocerossina, aggiungendo esplicitamente che l’autista della Lamborghini, il popolare Matteo Di Pietro, “ha la vita distrutta come quella del piccolo Manuel”.

Per la verità, non è proprio la stessa cosa, signor CaptainBlazer. E in ogni caso, non è neppure esatto dire che la vita del suo amico youtuber sia distrutta: per distruggere una vita, bisogna averla.

3 pensieri su “LO YOUTUBER CHE DIFENDE GLI YOUTUBER KILLER

  1. cristina dice:

    La leggerezza è una tendenza sempre più diffusa, viscerale, necessaria. Sapete che quando sento parlare di “assertività” ormai mi vengono quasi i brividi? Persino nell’assertività sento quel molliccio e spaventoso umore di accoglienza che pervade la società e le conferisce quella parvenza di umana comprensione che destruttura i valori, squalifica il senso, demistifica qualsiasi cosa, anche la morte. Come se la morte fosse uno stato. La morte non è uno stato, non è un umore, non è un disagio. La morte è il nulla, non si può in nessun modo assimilare a qualsiasi altra condizione. Il problema grande è che questo “nulla” può essere un oggetto che dilaga dentro e fuori, è una sostanza liquida che scorre nelle coscienze e le purifica, esonda verso il prossimo e lo rende simile al vuoto percepito e dunque lo rende inconsistente. L’inconsistenza dell’altro è il problema, ma non come se il superuomo fosse diverso, ma come se fosse identico. E’ una questione profonda e stiamo facendo poco. La famiglia, i genitori non sono abbastanza evidentemente, anzi spesso ci caricano il peggio. Facciamocene una ragione e cerchiamo di rimediare…ma che lo dico a fare. Pensiamo a mettere in difficoltà le famiglie arcobaleno si, quella è una grande priorità.

  2. Leonardo Manganelli dice:

    Giuste tutte le critiche e i discorsi contro lo youtuber Matteo di Pietro, ma voglio far notare una cosa. Se un tassista stesse guidando la macchina e facesse un incidente si insulterebbe il lavoro di tutti i tassisti? No.
    Questo accade perché gli youtuber sono competitori sei giornale che dispongono i numerosi mezzi per distruggerli e li sfruttano a proprio favore alla prima occasione. Giuste le critiche, ma che non si venga a dire che lo youtuber ha fatto un incidente, si dica che un ragazzo di nome Matteo di Pietro ha fatto un incidente mortale.

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