Ma c’è un nuovo perché, c’è una spiegazione al degrado, c’è un responsabile, individuato, beccato con il sorcio in bocca, in molti sensi. Trattasi di un operatore ecologico, meglio scrivere spazzino che, nottetempo, sollecitato dai morsi della fame doppia, quella alimentare e quella sessuale, ha provveduto a unire l’ut-ile al dilettevole e così a bordo dell’automezzo AMA, Azienda Municipale Ambiente, ha puntato l’occhio verso una passeggiatrice, ha fermato il veicolo e, dopo veloce contrattazione, ha fatto montare a bordo la suddetta, di seguito smaltendo non i rifiuti ma i propri desideri sfrenati.
Pagata la quota relativa alla funzione, la prostituta è scesa dal camion, non certo una limousine (ma in fondo le alcove sono tutte uguali), er monnezzaro ha ripreso il viaggio, però sentendo lo stimolo di un caffè e cornetto, ha fermato il mezzo, accendendo le quattro frecce, un classico dell’astuzia nostrana, ha raggiunto il bar pasticceria e si è rifocillato.
Risalito in cassetta è filato via tra un cassonetto e l’altro non sapendo o prevedendo che quelli dell’Ama lo pedinavano da tempo con filmati e droni vari. Dunque il Var della ramazza lo ha inchiodato, impossibile nascondersi dietro un alibi, ci sono tutti i fotogrammi relativi, escludo quelli dell’amplesso però l’aggancio sì e il cornetto anche. Probabile sanzione, si strilla al licenziamento. Roma è piena di cinghiali e di lupi affamati.