Quei buuu ai negri e ai terroni dei soliti quattro pirla negli stadi, così descritti da chi non è che non sappia contare, ma non vede non sente e non parla come le scimmie comunque più intelligenti di lui, sono centinaia. Migliaia. I mentecatti razzisti sono sparsi ovunque e non si nascondono affatto, anzi mostrano petto e muscoli perché è il loro account ad essere farlocco: loro sono vivi in carne e ossa, sebbene senza anima e senza cervello. Quindi senza pudore. Celati dietro profili mistificati.
I buuu strisciano ovunque e mordono come serpi, con maggiore appetito, su Twitter Facebook Instagram TikTok, divenuti ricettacoli di demenza, monnezza umana della specie peggiore: i frustrati pavidi mascherati da influencer. Non esistono filtri né a parolacce né a bestemmie né a discriminazioni di sorta. Né alle tette in bella mostra, peraltro. Sicché raccolgono migliaia di follower, likes e consensi. Così è se vi pare.
Dunque. Sollevazione popolare per la (sensata) decisione della Lega di spostare l’orario di un platonico Napoli-Salernitana dopo Inter-Lazio, in modo da far eventualmente festeggiare lo scudetto napoletano allo stadio e non per strada prima che giochi la loro squadra.
Dunque. Centinaia di volantini (e naturalmente post) a Bergamo Brescia Varese Como e altre città nordiche, non tutte lumbard, che recitano, grosso modo: “Nelle nostre città festeggiamo per le vittorie delle nostre squadre, non per quelle delle altre, tanto meno per il Napoli”.
Dunque. Napoli risponde con un’esposizione pubblica, sulla strada, di water su cui sono apposti gli stemmi di Inter, Milan, Juventus, Lazio, Roma, Atalanta.
Dunque. Dunque questi siamo. Una sterminata tribù di buuu che fa buuu tutti i giorni, sui social e dove gli capita. Senza giudici di sorta perché quelli designati, come detto, sono scimmiette. Tutti gli altri giudici sono, come noi, razzisti. Ma non preoccupatevi: continueremo a sentire e a credere che sono sempre quei quattro pirla.